Le suore minacciano Trump: «Quel muro fisico tra Messico e Usa sarà abbattuto»

Le suore minacciano Trump: «Quel muro fisico tra Messico e Usa sarà abbattuto»
Città del Vaticano Le suore degli immigrati si mobilitano contro Trump e il suo progetto di una barriera di cemento lungo il confine con il Messico. “Quel muro fisico...

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Città del Vaticano Le suore degli immigrati si mobilitano contro Trump e il suo progetto di una barriera di cemento lungo il confine con il Messico. “Quel muro fisico sarà abbattuto, come è sempre stato nella storia”. Ad alzare la voce sono le suore scalabriniane, un esercito di religiose che dall'Ottocento curano l'integrazione dei migranti negli Stati Uniti. Se agli inizi del Novecento si facevano carico di difendere i diritti dei migranti italiani e irlandesi, oggi si battono per i latinos, gente in fuga dalla povertà che arriva negli States dopo avere affrontato lunghi e pericolosissimi viaggi attraverso gli stati del centramerica fino al Messico dove imperversano le bande del narcotraffico e del traffico umano. “Gli Stati Uniti d'America sono sempre stati un esempio di integrazione. Sono cresciuti e si sono sviluppati proprio grazie ai migranti. Quelli stessi migranti che oggi vengono respinti e contro i quali viene posto un muro. Non è cristiano, non è umano, immaginare che esseri di questo pianeta si respingano” afferma la madre generale, suor Neusa de Fatima Mariano. “I muri non sono mai una buona scelta”.


La suora che guida le scalabriniane rammenta che gli scontri inter etnici in questo momento storico “possono essere visti come una vera e propria dichiarazione di ostilità. E le vittime, anche in questo caso, sono i più bisognosi. Non è possibile associare i migranti ai criminali: non lo sono. Tutti abbiamo la stessa dignità nonostante non si abbia le stesse opportunità. Su tutto questo Donald Trump dovrebbe riflettere. Così come ha fatto scelte per la vita, scelga per quelle anime disperate che migrano nel mondo e che cercano difendere la propria vita e la propria famiglia”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero