Non era scortesia, ma stretta osservanza dei dettami della propria religione. Una giovane svedese di religione musulmana si è vista riconoscere da un giudice il diritto ad...
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Ma la sua richiesta è stata respinta non appena ha rifiutato di stringere la mano ad uno degli intervistatori, portando invece la mano al cuore. Un comportamento tenuto da molte donne musulmane praticanti per evitare ogni contatto fisico con uomini che non fanno parte della loro famiglia. Un giudice del lavoro ha giudicato la decisione dell'azienda come discriminatoria e l'ha condannata a pagare alla donna un risarcimento di 40.000 corone (circa 3.400 euro). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero