ROMA La caratteristica principale sarà quella di maggiori poteri conferiti ai sindaci. Sono previsti interventi contro i parcheggiatori abusivi, l'accattonaggio, i...
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Alla base del testo c'è una maggiore garanzia di indipendenza decisionale ai comuni. Perché se oggi il settore è totalmente affidato a prefetto e questore, con le nuove regole i primi cittadini avranno il potere di firmare ordinanze in materia di sicurezza, e in alcuni casi, anche un potere definitivo, quindi non contestabile con un ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale.
ORDINANZE URGENTI
«È stato recuperato l'istituto del potere di ordinanza sindacale incardinato nell'articolo 50 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento delle autonomie locali - spiega Veronica Nicotra, segretario generale dell'Anci - Amplia i poteri dei sindaci prevedendo la possibilità di adottare ordinanze in relazione a necessità urgenti di interventi di manutenzione del territorio che siano legati a grave incuria o degrado del patrimonio pubblico e privato. O anche a offesa del decoro urbano o di pregiudizio al diritto della tranquillità e al riposo dei residenti». Insomma, tutto quello che può rientrare in un eccesso di movida in particolare nelle zone del centro storico, dove troppo spesso non viene rispettato il diritto di chi ci abita.
I poteri sindacali includerebbero la possibilità di creare aree a «tolleranza zero» contro la prostituzione (con manica più larga in quelle escluse) e il divieto ai cortei nel centro storico. Anche il ruolo dei vigili urbani potrebbe definitivamente cambiare per essere trasformato in una vera e propria «polizia di prossimità», forse persino dotata di pistola. In ogni caso, l'idea di Renzi e Alfano è quella di raccogliere l'appello dell'Anci: «Per i comuni è difficile contrastare la criminalità applicando le normative sovra-locali, occorre una nuova regolamentazione che permetta alle singole realtà di adottare provvedimenti e gestire l'emergenza», è quanto ha ribadito il responsabile Sicurezza dell'Associazione, Antonio Ragonesi.
Il decreto rafforzerà i poteri affidati al questore con la possibilità di punire con il cosiddetto «daspo urbano» i presunti responsabili di reati con forte impatto sociale. I denunciati per spaccio di sostanze stupefacenti, anche minorenni, potranno subire il divieto di frequentare determinate zone, locali, scuole, per un massimo di cinque anni. Chi sgarra finisce in carcere. Mano pesante con i writers, che rischiano fino a due anni di carcere e una multa da due a seimila euro, che sale fino a 20mila in caso di recidiva, oltre all'obbligo di ripulire a proprie spese il luogo deturpato.
SANZIONI PIU' ELEVATE
Più in generale, il testo prevede l'inasprimento delle pene per il furto in abitazione, lo scippo, il deturpamento e l'imbrattamento. Per rapine e furti, le pene aumentano di un anno rispetto a quanto previsto attualmente (per il furto semplice oggi si va da sei mesi a tre anni). Sanzione aumentata di due anni per il furto in appartamento. Destinato a far discutere è l'introduzione di un nuovo reato per chi «tenga condotte lesive del decoro urbano» (ubriachi molesti, commercianti abusivi, accattoni e tossicodipendenti): la punizione sarà una multa da 300 a 900 euro. Infine, una stretta è dedicata alle manifestazioni politiche e sindacali. Oltre alla possibilità di vietare i cortei in centro attribuita ai sindaci, sarà punito con il carcere da due a cinque anni chi, durante le manifestazioni, indossi caschi protettivi, lanci razzi o si presenti con bastoni o altre armi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero