Strage tribunale Milano, tre vigilantes indagati per omicidio colposo: erano al varco da cui entrò il killer

Strage tribunale Milano, tre vigilantes indagati per omicidio colposo: erano al varco da cui entrò il killer
Sono indagati per omicidio colposo i tre vigilantes che erano in servizio al varco di via San Barnaba del Tribunale di Milano quando l'immobiliarista-killer Claudio Giardiello...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono indagati per omicidio colposo i tre vigilantes che erano in servizio al varco di via San Barnaba del Tribunale di Milano quando l'immobiliarista-killer Claudio Giardiello entrò con una pistola prima di compiere una strage uccidendo tre persone, tra cui il giudice Fernando Ciampi.




La Procura di Brescia, infatti, stando ad indiscrezioni circolate già ieri e che hanno trovato conferma, ha notificato alle tre guardie private un'informazione di garanzia, mettendoli al corrente che sono accusati di omicidio colposo.



L'accusa di omicidio colposo, nell'ambito delle indagini coordinate dai pm di Brescia e condotte dai carabinieri di Milano, viene contestata, in particolare, ad una guardia armata in servizio per conto della società All System e ad altri due vigilantes non armati dipendenti della Securpolice, l'altra società che si occupa della sicurezza agli ingressi del Palazzo di Giustizia di Milano.



Stando all'accusa contestata, come si evince dall'articolo 589 del codice penale che prevede il reato di omicidio colposo, i tre vigilantes (a cui è stato nominato un avvocato d'ufficio) avrebbero cagionato «per colpa», ossia per negligenza o imprudenza o imperizia, la morte delle tre persone, tra cui anche l'avvocato Lorenzo Claris Appiani e l'imputato Giorgio Erba, uccise a colpi di pistola da Giardiello.



L'immobiliarista, infatti, riuscì a passare con una pistola dall'ingresso dotato di metal detector senza essere fermato. «Sono passato regolarmente dal metal detector - ha messo a verbale l'immobiliarista - mentre la borsa nella quale custodivo la pistola l'ho fatta passare dal Fep, lo strumento preposto al controllo degli effetti personali. Ho pensato che se avessero individuato l'arma, avrei detto che volevo suicidarmi in Tribunale e avrei spiegato il perchè di quella intenzione».



Ha anche detto di non aver preso particolari accorgimenti per nascondere l'arma, ma è un racconto che inquirenti e investigatori stanno controllando e per questo, nei giorni scorsi, hanno anche simulato il passaggio di una pistola dallo stesso varco per capire se invece Giardiello non avesse cercato di 'schermarè l'arma nella sua borsa affinchè il metal detector non la rilevasse.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero