Strage Bologna, parla il ministro Galletti e i familiari delle vittime lasciano l'aula

L'associazione dei familiari delle vittime della Strage della stazione di Bologna ha lasciato l'aula del consiglio comunale di Bologna prima che il ministro Gian Luca...

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L'associazione dei familiari delle vittime della Strage della stazione di Bologna ha lasciato l'aula del consiglio comunale di Bologna prima che il ministro Gian Luca Galletti, in rappresentanza del governo, prendesse la parola. «Non abbiamo niente contro Galletti - ha detto il presidente Paolo Bolognesi - ma rappresenta un governo scorretto».

 
«Posso comprendere l'insoddisfazione dei familiari, sappiamo che la strada è ancora lunga, ma si sta continuando a lavorare per dare risposte e si sono fatti dei passi avanti», ha detto Galletti. «Conosco bene le richieste dell'associazione nei confronti della presidenza del Consiglio penso al tema della declassificazione degli atti e alle questioni relative ai benefici assistenziali e previdenziali. La desecretazione è un processo lungo, sono stati fatti alcuni passi avanti, sta per completarsi il trasferimento degli atti all'archivio centrale, sono state trovate le risorse, ci sono certamente altri ostacoli da superare, ma dobbiamo andare avanti. Anche sulle tutele previdenziali alcuni passi sono stati fatti, ma sappiamo che non basta».

«Lo Stato ha ancora un debito da onorare nei confronti di chi ha chiesto la verità, questo non può esimerci a porre rimedio alle questioni ancora aperte. Ricordiamo - ha proseguito - uno dei momenti più dolorosi per tutti noi, ricordo con rispetto e commozione il dolore di 85 famiglie e dei 200 feriti, al loro sacrificio ci inchiniamo tutti noi bolognesi e italiani. È una ferita ancora visibile, noi bolognesi la portiamo dentro di noi, è impossibile dimenticarla o nasconderla. La giustizia è andata avanti ed è arrivata a delle conclusioni, sono state le mani dei neofascisti a eseguire materialmente la strage, ma lo Stato ha ancora un debito da onorare nei confronti di chi chiede la verità».


«Questa è la giornata del ricordo, non delle polemiche: Bologna e Italia rinnovano il loro sdegno, l'unità della nostra comunità è la cosa più preziosa, questo deve essere un momento per unirci. Per guardare avanti - ha detto Galletti - non dobbiamo dimenticarci di rivolgere lo sguardo a 37 anni fa, quello che accadde è un monito per tutti noi. Bologna è una città con anticorpi democratici. Ci sarà un ricordo perenne di quella tragedia per onorare memoria e verità».
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Il Messaggero