Terremoto, strade chiuse e paesi isolati: «Così i container non arrivano»

dal nostro inviato NORCIA Il terremoto non è solo dolore e distruzione, ma sono anche borghi isolati e fantasmi, il sindaco di Amatrice che urla «le strade non...

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dal nostro inviato
NORCIA 
Il terremoto non è solo dolore e distruzione, ma sono anche borghi isolati e fantasmi, il sindaco di Amatrice che urla «le strade non sono state riparate, di questo passo sgombero il paese», il timore che non vi siano percorsi in cui i tir potranno passare per portare i container dove ospitare gli sfollati.


GLI OTTO DI CASTELLUCCIO
Ieri sera, vicino al borgo fiabesco arrampicato sulla roccia ma ferito di Castelluccio di Norcia, erano otto i resistenti attorno al tavolo a mangiare frittata, mozzarella e pomodori, grazie alla cucina a gas recuperata sotto le macerie di uno dei ristoranti. È il paese più isolato tra quelli colpiti dal terremoto: i viveri li portano i volontari del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, che partono da Norcia. Visto che tutte le strade sono impraticabili, ne percorrono con jeep e quad una sterrata, attraversano una sorta di gola facendo lo slalom tra i massi, fino al tratto finale caratterizzato da una forte pendenza.

Emiliano Brandimarte dal sisma del 24 agosto trascorre le giornate in un capanno di legno del Ranch Sibillini della sua famiglia, insieme a cavalli, pecore e asini. «Ho tutto - racconta -, pure un pannello solare, non posso abbandonare gli animali». Il ranch è a cinque chilometri dal borgo, immerso in un paesaggio meraviglioso da film western, sembra il Wyoming disegnato da Milazzo per il fumetto Ken Parker, e invece è il parco dei Sibillini.
Lui è un domatore di cavalli e non li ha voluti lasciare soli. «Per mangiare e, da qualche giorno, anche per dormire raggiungo gli altri qui in paese. Abbiamo un prefabbricato. Gli aiuti ci sono stati, soprattutto da parte dei ragazzi del Soccorso Alpino e dei vigili del fuoco. Alle autorità chiediamo solo una cosa: quando alla fine ce ne andremo e faremo la transumanza di tutti i nostri animali verso Norcia, mandino a sorvegliare le nostre case, qualche ladro potrebbe riuscire a raggiungere Castelluccio».

L'altro giorno la transumanza è cominciata, seicento pecore hanno percorso il sentiero verso Norcia, ma per mucche e cavalli ci vorrà più tempo. «Di certo non lasceremo soli questi allevatori che si prendono cura dei loro animali», racconta Mauro Guiducci, del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria.

L'IRA
Castelluccio, conosciuta non solo per ranch, agriturismo e ristoranti, ma anche per la produzione delle lenticchie, non è però il solo borgo isolato. Tra Marche, Umbria e Lazio le cittadine difficilmente raggiungibili sono numerose. Purtroppo con le scosse che continuano, la situazione peggiora invece di migliorare. Con le strade in condizioni disastrose in molte realtà sarà assai complicato anche portare i container, vale a dire i moduli abitativi, dove ospitare d'inverno chi non se ne vuole andare. Prendiamo Amatrice, dove si è fatto di tutto per ripartire dopo il sisma che ha causato oltre duecento vittime: è stata riaperta la scuola in un prefabbricato, già sono state scelte le aree per le casette. Bene, dopo le scosse di ottobre, la situazione delle strade è divenuta simile a quella successiva al sisma del 24 agosto. La strada che passa da Ponte Tre Occhi ad esempio è di nuovo impraticabile. Di fatto, da Rieti si raggiunge Amatrice solo con un percorso a ostacoli, passando da Montereale, vale a dire dall'Abruzzo.

Ieri si è svolto un vertice al genio civile con Nicola Zingaretti, governatore del Lazio. Il sindaco Sergio Pirozzi si è sfogato: «Così non si può andare avanti, il nostro problema è la viabilità: se non si trova una soluzione io devo fare ciò che non feci il 24 agosto, evacuare la gente e chiudere il paese». E se la Regione è pronta a consegnare presto strutture provvisorie per le stalle, se anche ad Amatrice ora si ragiona sui container in forma provvisoria in attesa delle casette, Pirozzi ha osservato: «Ma i camion che devono portare questo materiale, dove li faccio passare? Io della viabilità al collasso ho scritto a metà settembre, siamo a novembre». Anche Accumoli è nelle stesse condizioni, ma lì, dopo le ultime scosse, il sindaco Petrucci ha già ordinato lo sgombero del paese.

IL BOLLETTINO
Nelle Marche va perfino peggio. Dopo la scossa di ieri notte, che ha avuto come epicentro il Maceratese, a Visso sono cominciati alcuni interventi di demolizione e messa in sicurezza. Inagibili tutte le abitazioni, chiusa anche la pasticceria che aveva riaperto. Nell'unica strada, dissestata, che porta a Castelsantangelo sul Nera, la polizia lasciava passare le auto con il contagocce. «Da noi si arriva, però la situazione è quella che è, non è solo il problema dell'isolamento. Il paese è vuoto, sono rimasti solo dieci allevatori» s'incupisce il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. Anche Ussita è quasi isolata.


La sintesi la fa Cesare Spuri, direttore della Protezione civile delle Marche: «Per capirci, in Umbria e nel Lazio si ragiona su tre e quattro strade chiuse, da noi, a causa della vastità delle aree colpite, il bilancio è più alto. Le strade chiuse sono venti, quelle per le quali è limitata la viabilità dodici. Sulla Salaria, dove si prende la strada per Norcia, ci sono lesioni al pilone del viadotto e la galleria ha uno spostamento di venti centimetri. Questo impedisce di prevedere un'alternativa in quella zona. Ci sono i guai della strada Valnerina, per la frana dopo il sisma. Ecco, quando sarà il momento di trasportare i container nei paesi e nelle frazioni, l'operazione sarà molto, molto, difficile».
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Il Messaggero