Che negli Stati Uniti, complici anche le campagne salutiste della First Lady Michelle Obama, vogliano trasformare il fitness in un dovere, più che un piacere, per debellare...
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Secondo quanto riportato dal The Washington Post, i dati relativi al numero di passi effettuati durante la giornata e i battiti cardiaci di ciascuno studente vengono quotidianamente inviati a un computer dell'Università, che li trasforma in statistiche di rendimento collettivo. Lo scopo è il benessere degli studenti. "Mens sana in corpore sano", avrebbero detto i latini. Ma il sistema ha qualcosa di inquietante e sinistro più simile all'"occhio" del Grande Fratello o alle puntate più crudeli della trasmissione "Aiuto, stiamo ingrassando".
In realtà il programma quotidiano di allenamento, obbligatorio per coloro che intendono frequentare l'ateneo, non è una novità assoluta. L'innovazione tecnologica del braccialetto elettronico, infatti, non ha fatto altro che rendere più scientifici e affidabili i dati delle attività fisiche obbligatorie riportate ogni giorno su carta o tabelle excel fino a poco tempo fa.
«Carta e penna non erano un metodo sufficientemente accurato per gli standard del nostro Istituto» ha dichiarato al Washington Post il professore Fritz Huber del Dipartimento per la Salute, il Tempo Libero e le Scienze Sportive. Il nome dalla vago eco tedesca è quanto mai appropriato per questa tipologia di attività.
La Direzione della Oral Roberts University ha assicurato ai giornalisti, che hanno chiesto chiarimenti a riguardo, che nessuno studente si è mai lamentato di questa iniziativa e che nessun loro dato sensibile, a parte il numero di passi e la funzionalità cardiaca, viene letto o registrato dalla scuola. La privacy è una regola che vale per tutti e deve essere assolutamente rispettata, hanno fatto sapere attraverso un comunicato ufficiale ripreso da molti organi di informazione. Ed effettivamente il college, di forte tradizione religiosa, impone molte regole ai suoi studenti, dal divieto di fumare e bere a quello di fare sesso prima del matrimonio. E chissà che l'utilizzo di fitbit non serva a monitorare anche quest'ultimo aspetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero