Auschwitz, scompare uno degli ultimi sopravvissuti, addio a Martino Godelli

Auschwitz, scompare uno degli ultimi sopravvissuti, addio a Martino Godelli
ROMA - Di lui restano le testimonianze, qualche scritto e, tra i suoi ricordi più sofferti, il documento di riconoscimento che mostra il volto di Martino Godelli pochi giorni...

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ROMA - Di lui restano le testimonianze, qualche scritto e, tra i suoi ricordi più sofferti, il documento di riconoscimento che mostra il volto di Martino Godelli pochi giorni dopo la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz Birkenau. All’uscita dal lager nazista il peso di quest’uomo era di appena 28 chili, scheletrico, con l’orrore stampato per sempre nelle pupille, gli zigomi sporgenti, ingobbito. Sfinito, allo stremo ma sopravvissuto. Martino Godelli, nato Goldstein, è scomparso in Israele all’età di 92. Era uno degli ultimi sopravvissuti italiani all’orrore di Auschwitz Birkenau. Nato in Romania, trasferitosi giovanissimo nella Fiume fascista, Godelli – tra i pionieri del sionismo socialista in Italia – viveva nel kibbutz di Netzer Sereni, in Israele, dove si era trasferito dopo la guerra. Godelli fu arrestato a Fiume il 25 gennaio 1944. Prima fu trasferito all’ex distilleria Wortmann, a Sussak, adibita dai nazisti a luogo di interrogatorio e prigionia e successivamente alla Risiera di San Sabba, a Trieste, dove verrà trattenuto per una notte. Il 28 gennaio sarà fatto salire sul treno per la Polonia.


La sua tormentata vicenda, insieme a quella dei cugini Laci e Andi, è stata raccontata da Silvia Cuttin in un libro intitolato: “Ci sarebbe bastato”, pubblicato nel 2011 da Epika. “Martino Godelli – lo ricorda Cuttin – è stato un gigante, un uomo speciale. Un uomo rigoroso, che ha seguito sempre quello che credeva giusto, capace di insegnare. Un uomo profondamente sensibile, anche se non lo faceva vedere; attento, rispettoso, mai invadente”. Si era trasferito in Israele e rifiutava di tornare in Italia. “Nessuno mi ha mai chiesto scusa”, spiegò in un colloquio con il direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti. Coerente fino in fondo. Il suo funerale si è svolto nel kibbutz di Netzer Sereni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero