ROMA - Di lui restano le testimonianze, qualche scritto e, tra i suoi ricordi più sofferti, il documento di riconoscimento che mostra il volto di Martino Godelli pochi giorni...
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La sua tormentata vicenda, insieme a quella dei cugini Laci e Andi, è stata raccontata da Silvia Cuttin in un libro intitolato: “Ci sarebbe bastato”, pubblicato nel 2011 da Epika. “Martino Godelli – lo ricorda Cuttin – è stato un gigante, un uomo speciale. Un uomo rigoroso, che ha seguito sempre quello che credeva giusto, capace di insegnare. Un uomo profondamente sensibile, anche se non lo faceva vedere; attento, rispettoso, mai invadente”. Si era trasferito in Israele e rifiutava di tornare in Italia. “Nessuno mi ha mai chiesto scusa”, spiegò in un colloquio con il direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti. Coerente fino in fondo. Il suo funerale si è svolto nel kibbutz di Netzer Sereni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero