Siria, la rivelazione di un giornalista francese: «L'attentatore di Bruxelles è un carceriere dell'Isis»

Mehdi Nemmouche
Mehdi Nemmouche, il cittadino francese accusato dell'attentato al museo ebraico di Bruxelles, sarebbe stato uno dei carcerieri degli ostaggi occidentali detenuti in Siria dai...

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Mehdi Nemmouche, il cittadino francese accusato dell'attentato al museo ebraico di Bruxelles, sarebbe stato uno dei carcerieri degli ostaggi occidentali detenuti in Siria dai miliziani dello Stato Islamico (Isis).




L'uomo è stato riconosciuto da Nicolas Henin, giornalista del settimanale francese Le Point. Altri tre giornalisti francesi detenuti assieme ad Henin - Didier Francois, Edouard Elias e Pierre Torres - lo hanno riconosciuto con diversi gradi di certezza. E, a quanto scrive Le Monde, vi sono elementi per ritenere che Nemmouche sia stato anche fra i carcerieri di James Foley, il giornalista americano decapitato il 20 agosto.



«Quando Nemmouche non cantava, torturava - ha raccontato Henin, in un'agghiacciante testimonianza dei mesi fra il luglio e dicembre 2013 in cui fu detenuto in un ospedale di Aleppo trasformato in carcere - era membro di un piccolo gruppo di francesi il cui arrivo terrorizzava la cinquantina di prigionieri siriani detenuti nelle celle vicine. Ogni sera erano botte nella sala dove ero stato interrogato. La tortura durava tutta la notte, fino alla preghiera dell'alba. Alle urla dei prigionieri, rispondevano a volte dei mugolii in francese».



Liberati il 20 aprile, i quattro giornalisti sono stati ascoltati più volte dai servizi francesi interni ed esterni della Dgsi e Dgse, racconta Le Monde. Secondo le testimonianze raccolte, Nemmouche sarebbe stato un militante di base dello Stato Islamico, incaricato di sorvegliare gli ostaggi occidentali. In questo ambito avrebbe «fatto prova di grande brutalità e commesso atti gravi».



Cittadino francese di origine algerina, Nemmouche è stato estradato in Belgio per rispondere dell'attentato al museo ebraico di Bruxelles in cui sono morte quattro persone. Il 29enne era stato arrestato a Marsiglia pochi giorni dopo l'attentato del 24 maggio. Non è ancora chiaro perchè Nemmouche abbia lasciato la Siria in febbraio per recarsi in Malaysia prima di tornare in Europa. Così come s'ignora se a Bruxelles abbia agito da solo o in connessione con lo Stato islamico.



Le testimonianze raccolte su Nemmouche sono state intanto trasmesse alla giustizia francese, nell'ambito delle indagini sul sequestro dei quattro giornalisti. «Tocca alla giustizia fare il suo lavoro. Questo funesto personaggio deve essere giudicato e lo sarà», ha dichiarato oggi il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve.
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Il Messaggero