Oltre due milioni di civili ad Aleppo, nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi, sono senza elettricità e senza accesso alla rete idrica a causa di...
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Yacoub el Hillo, coordinatore residente dell'Onu per gli affari umanitari in Siria, e Kevin Kennedy, coordinatore umanitario regionale per la crisi siriana, sottolineano che, dopo l'interruzione della rete idrica, «l'acqua dei pozzi e delle cisterne non è nemmeno lontanamente sufficiente per rispondere alle esigenze della popolazione». El Hillo e Kennedy aggiungono che nelle ultime settimane vi sono stati «innumerevoli civili uccisi e feriti» nei bombardamenti da entrambe le parti, mentre «continuano gli attacchi su ospedali e cliniche».
«Le Nazioni Unite - sottolineano ancora i due rappresentanti - sono pronte ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ora unita nella sofferenza. I civili, compresi i malati e i feriti, devono essere raggiunti con operazioni per le vie più rapide attraverso le linee e attraverso la frontiera dalla Turchia. Devono essere assistiti senza discriminazioni e ovunque si trovino. Tutte le parti devono garantire la sicurezza, la salvezza e la dignità di tutti i civili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero