Siria, 5000 oltre mila morti solo a luglio. Gli scontri sconfinano in Libano

Siria, 5000 oltre mila morti solo a luglio. Gli scontri sconfinano in Libano
Sono stati 5.340 i morti nella guerra civile siriana nel solo mese di luglio. Questo il bilancio fornito oggi dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus),...

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Sono stati 5.340 i morti nella guerra civile siriana nel solo mese di luglio. Questo il bilancio fornito oggi dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), secondo il quale tra le vittime figurano 1.067 civili, compresi 225 bambini e 140 donne. Secondo cifre non ufficiali, i morti dal 2011 sono oltre 170.000. A conferma di come quello siriano sia diventato ormai un conflitto internazionale, tra i morti figurano 1.092 combattenti stranieri nelle file dei gruppi armati jihadisti e 106 schierati con i lealisti, dei quali 28 delle milizie sciite libanesi dell'Hezbollah e 78 provenienti da altri Paesi.




I soldati regolari uccisi sono 961, ma sommando i volontari delle milizie di difesa e i combattenti stranieri fedeli al regime, il numero totale dei lealisti arriva a oltre 2.000, con una percentuale del 37% sul totale. La più alta, secondo l'Ondus, dall'inizio del conflitto.

Dopo una breve tregua notturna, sono ripresi stamane i combattimenti nel nord-est del Libano, presso la frontiera con la Siria, tra l'esercito di Beirut e jihadisti infiltratisi dal Paese vicino a partire da sabato. Dieci soldati sono rimasti uccisi e 35 feriti nei tre giorni di scontri, scoppiati quando le forze libanesi hanno arrestato un siriano accusato di appartenere al Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida.



I combattimenti si svolgono ad Arsal, una cittadina dell'alta valle della Bekaa a maggioranza sunnita, come la maggior parte dei ribelli che combattono il regime di Damasco e i gruppi jihadisti. Di primo mattino centinaia di civili sono riusciti a lasciare Arsal approfittando della tregua. Ma secondo i media libanesi l'esercito impedisce ai siriani che hanno trovato rifugio in questa regione di partire. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero