«L'azione ordinata stanotte da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra»: lo ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa a...
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Poco prima di Gentiloni aveva parlato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: «L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall'Onu. Il governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione».
«Gli attacchi aerei a Khan Sheikhoun del 4 aprile scorso sono stati spietati per il loro carico di vite umane, inclusi molti bambini, e per la loro efferatezza. Sono atti vili che l'Italia e l'Ue - afferma il ministro nella nota - hanno condannato fermamente e che si sommano alle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte di Assad e delle atroci violenze ai danni dei civili nei confronti dei quali le sue forze armate si sono più volte rese responsabili». Il Governo «segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione. È ora necessario e urgente riattivare la piena funzionalità del Consiglio di Sicurezza e pervenire all'adozione di una Risoluzione consensuale onde identificare responsabilità e scongiurare nuove atrocità. Quale membro del Consiglio di Sicurezza, l'Italia continuerà ad adoperarsi a tal fine».
Inoltre, «l'Italia auspica fortemente che riprenda - attorno ad un rinnovato dialogo Usa-Russia - l'impegno della comunità internazionale per una transizione politica in Siria guidata dall'Onu e in ossequio alla Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza e al Comunicato di Ginevra del 2012.
Il Messaggero