Siria, bombardato ospedale pediatrico a Idlib, Save the Children: «Morti fra pazienti e medici»

L'ospedale pediatrico di Idlib, in Siria, è stato colpito da una raid aereo che ha causato almeno due vittime tra pazienti e medici. Lo denuncia Save the Children...

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L'ospedale pediatrico di Idlib, in Siria, è stato colpito da una raid aereo che ha causato almeno due vittime tra pazienti e medici. Lo denuncia Save the Children secondo quanto riportato dalla Bbc. Nella struttura, la più grande della zona, vengono effettuati 300 parti al giorno. Non è chiaro per il momento il numero di morti e feriti né chi abbia sganciato le bombe. E neppure se l'ospedale fosse effettivamente il bersaglio del raid.

Il numero delle vittime potrebbe salire mano mano che le operazioni di soccorso procedono. Il bombardamento aereo ha colpito la parte anteriore dell'ospedale lasciandola completamente distrutta. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha segnalato che è stato colpito anche «un palazzo della protezione civile». Sempre nell'area di Idlib cinque persone sono rimaste uccise e oltre 25 ferite in una serie di raid aerei

Le immagini che circolano sul bombardamento mostrano parte dell'ospedale completamento distrutto. Nella struttura, precisa Save the Children che attraverso il suo partner Syria Relief la finanzia, vengono accolti oltre 1.300 donne e bambini ogni mese.

 
  «A 5 mesi dal bombardamento che colpì l'ospedale di Medecins Sans Frontieres, ora giungono notizie gravi del bombardamento di ospedale di Save the Children in Siria. Si tratta di una situazione inaccettabile». Lo sottolinea, in una nota, il viceministro per la cooperazione internazionale Mario Giro. «Come si vede, come si sa, gli autori dei bombardamenti sono diversi ma il terribile risultato è sempre lo stesso: uccisione di operatori umanitari e pazienti delle strutture sanitarie colpite. Basta con questi attacchi indiscriminati contro strutture che dovrebbero essere protette e restare fuori dai combattimenti. L'Italia - conclude - ribadisce che il diritto internazionale umanitario sia rispettato in ogni caso» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero