Ora ci si mettono anche i Simpsons. Non bastava Grillo. Non bastava l’indignazione fuori dai cartoni animati. Non bastavano i discorsi di pancia (ma anche di testa) che...
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La battuta è contenuta nell’ultima puntata della serie del fumetto americano. A riprova che nella Springfield dove si svolgono le avventure dei Simpsons le nostre Camere non godono di una buona fama. E diventano sinonimo di «corruzione». Nell'episodio, un giornalista tv fa un reportage segreto in una scuola. Quando si accorge che tutti gli studenti copiano in classe, senza che nessun professore intervenga, va dal preside e gli dice chiaramente che il suo istituto «è più corrotto del Parlamento italiano».
Tutti i temi dei ragazzi sono uguali ed è evidente che qualcuno ha passato loro le tracce degli elaborati. La battuta dei Simpsons sulle Camere italiane scatena la reazione sul web, mentre restano in silenzio politici e parlamentari. «Siamo alla frutta», commenta Mila Spicola su Twitter. «Ormai siamo lo zimbello del mondo, anche quello dei cartoni», le fa eco Elisa. E analogo è il giudizio di Simone Ricci: «È ufficiale, siamo gli zimbelli del mondo». «Anche i Simpson ci deridono», osserva Duilio Fiorille. Su Twitter arrivano altri commenti ancora più aspri, anzi pieni di sconforto: «Se anche nei Simpson ci sono arrivati, è il momento di farci qualche domanda, no?». «Che bella figura di m... No, scusate, che bella figura da italiani. Siamo ciò che siamo», è la conclusione a cui arriva Max Badalamenti. La «corrotta», nel cartone animato, è in realtà la moglie del preside che, in cambio di una bottiglia di un superalcolico, cede allo studente i titoli delle prove che i ragazzi dovranno sostenere il giorno dopo. Qui da noi, la signora sarebbe diventata la venerata testimonial di una marca di cognac. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero