La pazza idea di Berlusconi: un centro disabili dentro la villa di Arcore

La pazza idea di Berlusconi: un centro disabili dentro la villa di Arcore
​Si dice che l’idea sia venuta all’avvocato Franco Coppi. Perché scegliere tra le decine di strutture di assistenza vicine a casa quando Silvio Berlusconi, il...

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​Si dice che l’idea sia venuta all’avvocato Franco Coppi. Perché scegliere tra le decine di strutture di assistenza vicine a casa quando Silvio Berlusconi, il settimo uomo più ricco d’Italia secondo la classifica di Forbes con un patrimoni di 6,2 miliardi di dollari, può realizzarne una nuova di zecca proprio nel parco della sua residenza? Da qui è partito il progetto, contenuto nella memoria di dieci pagine consegnata lunedì dai difensori al Tribunale di Sorveglianza. Un centro che dovrebbe essere realizzato a tempo di record se si considera che tra la decisione dei giudici e l’inizio dell’attività di volontariato dell’ex premier intercorre solo una decina di giorni.




ATTIVITA’ IN CASCINA

A quanto si sa, in questa impresa il leader di Forza Italia non partirebbe da zero. Ha già individuato una cascina da ristrutturare nel parco di Arcore, che diventerebbe il cuore del «centro terapeutico ospedalizzato» dedicato a disabili fisici e mentali ai quali Berlusconi si propone come «motivatore». Il progetto farebbe capo a una fondazione intestata ai figli e non è escluso che possa allargarsi anche alla residenza di Macherio, lasciata libera un anno fa dall’ex moglie Veronica Lario.



Qui il parco è grande, non manca spazio, e per l’ex premier rappresenta sempre una vantaggiosa soluzione «casa e bottega». Vero che la sua presenza non sarebbe richiesta più di mezza giornata alla settimana, ma in questo momento le priorità dell’ex Cavaliere sono altre: la composizione delle liste e la campagna elettorale per le europee del 25 maggio. Ogni soluzione che gli permetta di ridurre al minimo il tempo sottratto alla politica quindi è benvenuta, da qui la scelta di limitare almeno gli spostamenti settimanali per adempiere al lavoro scelto dai giudici. Sul tavolo dei magistrati c’è infatti la proposta avanzata per prima dall’Uepe, l’Ufficio esecuzioni penali esterne diretto da Severina Panarello: assistere gli anziani, anche disabili, in una struttura dell’hinterland milanese una mattina o un pomeriggio alla settimana.



Un’attività che complicherebbe la vita del premier e lo costringerebbe a espiare il suo anno di pena in un ambiente meno protetto rispetto a casa sua. La scelta di Arcore e Macherio tuttavia non avrebbe fatto una buona impressione ai giudici, al momento orientati sul centro per anziani: fare il «motivatore» nel parco di casa viene vista come una scorciatoia poco onorevole per un imputato che deve mostrare ravvedimento. Nella sentenza che la Sorveglianza si appresta a emettere saranno inoltre elencate le regole di vita che l’ex Cavaliere dovrà rispettare e che i suoi avvocati hanno trattato nell’udienza di ieri. Per Berlusconi, in vista del voto, è fondamentali potersi muovere con il massimo raggio d’azione, poter parlare ai suoi elettori e fare la spola tra Milano e Roma. E al leader di FI, benché sollevato per aver schivato il rischio dei domiciliari, le restrizioni e l’obbligo di sottoporsi a una pena rieducativa proprio non vanno giù. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero