Siccità Martina: «Pronti a dichiarare lo stato di calamità»

Siccità Martina: «Pronti a dichiarare lo stato di calamità»
«Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità...

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«Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica». Lo annuncia il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, circa la situazione di siccità in atto. Sono state attivate misure di contrasto all'emergenza: «sono 3 - spiega - gli assi di intervento: attivazione del fondo di solidarietà nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, 700 mln per il piano rafforzamento delle infrastrutture irrigue».


«Siamo in campo - ha dichiarato il Ministro Martina in una nota - per tutelare i produttori agricoli che stanno subendo danni dalla prolungata siccità di queste settimane. Abbiamo sostenuto con forza l'emendamento approvato ieri al Senato per l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. È un intervento necessario anche per le aziende non assicurate per consentire l'utilizzo di strumenti concreti come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali. Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica». Allo stesso tempo, ha rilevato il ministro, «abbiamo chiesto il via libera alla Commissione europea per aumentare gli anticipi dei fondi UE della politica agricola comune. Potremo così aumentare di oltre 700 milioni di euro le anticipazioni, portandole a 2,3 miliardi di euro a ottobre, e garantire più liquidità alle imprese agricole».


Martina ha quindi sottolineato che si sta «andando avanti anche nel piano strategico per dare ai nostri territori infrastrutture irrigue migliori, più efficienti e con meno spreco di acqua. È un intervento necessario guardando al medio periodo e all'effetto che il cambiamento climatico sta producendo sempre più spesso sulle nostre produzioni». È un tema cardine, ha concluso, «che affronteremo anche in occasione del G7 agricoltura di ottobre a Bergamo, perché per tutelare gli agricoltori dalle crisi c'è bisogno di strumenti nuovi e più efficaci». 
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Il Messaggero