Più ponti per tutti, la proposta dei senatori altoatesini per reintrodurre 5 festività soppresse

Tre senatori della Südtiroler Volkspartei, il partito della minoranza di lingua tedesca, hanno presentato una proposta di legge per reintrodurre cinque festività...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tre senatori della Südtiroler Volkspartei, il partito della minoranza di lingua tedesca, hanno presentato una proposta di legge per reintrodurre cinque festività soppresse 40 anni fa. I cinque giorni festivi da risuscitare - in tutta Italia, non solo in provincia di Bolzano - sarebbero San Giuseppe (19 marzo), l'Ascensione (festività "mobile" che cade 40 giorni dopo la Pasqua), la Pentecoste (altra festività mobile, il primo lunedì 50 giorni dopo Pasqua), il Corpus Domini (sessanta giorni dopo Pasqua) e il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo che viene festeggiata solo a Roma.


Secondo i firmatari della proposta: «Il ritorno delle festività soppresse sarebbe un omaggio alla persone credenti che potrebbero così celebrare le ricorrenze religiose, ma anche ai non credenti che potrebbero dedicare le giornate alle attività di tempo libero».

Com'è noto le festività furono soppresse perché, sommate ai week end, consentivano un notevole numero di ponti riducendo in modo massiccio la produttività, in particolare quella degli uffici pubblici. In Italia, così come in molti Paesi europei, il numero dei "ponti" resta alto come dimostra il calendario 2018 visto che il 25 aprile cade di mercoledì e il primo maggio di martedì.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero