Selfie del parroco nudo in sacrestia, scoppia il putiferio. Lui si difende: «E' un fotomontaggio»

Selfie del parroco nudo in sacrestia, scoppia il putiferio. Lui si difende: «E' un fotomontaggio»
MILANO Tutto è cominciato quando la foto compromettente è stata spedita a uno dei fedeli: il selfie del parroco nudo in sacrestia pubblicata su una app di incontri...

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MILANO Tutto è cominciato quando la foto compromettente è stata spedita a uno dei fedeli: il selfie del parroco nudo in sacrestia pubblicata su una app di incontri gay. L’immagine ha cominciato a circolare ed è scoppiato il putiferio. I genitori dei bambini che frequentano l’oratorio e il catechismo si sono precipitati in curia con l’immagine compromettente, il sacerdote è stato convocato e ha negato tutto. «E’ un fotomontaggio», si è difeso. CONVOCAZIONE IN CURIA

La vicenda si svolge nella diocesi di Bergamo ed è diventata rapidamente un vero e proprio caso che agita la curia e i parrocchiani. Uno di loro, telefono alla mano, si è presentato alla polizia postale per sporgere denuncia, ma non è stata accolta poiché al momento non è ravvisato alcun tipo di reato. La foto ritrae il sacerdote nella sacrestia della chiesa del paese di cui è parroco, nudo. Si parla anche di altri scatti, riguardanti anche un altro sacerdote della stessa diocesi, dettaglio tuttavia non confermato. La curia ha immediatamente chiamato a rapporto il sacerdote. «E’ vero, abbiamo convocato il parroco e l’abbiamo sentito. Ci ha assicurato che si tratta di un fotomontaggio e tramite il suo avvocato sta lavorando per dimostrarlo», conferma al “Giornale di Treviglio” il segretario generale della diocesi, monsignor Giulio Dalla Vite. Il prete si è rivolto ai carabinieri per denunciare quella che ritiene essere un’azione deliberatamente costruita a tavolino per danneggiarlo. «Valuteremo in seguito la formalizzazione di eventuali denunce per diffamazione», anticipa il segretario generale.
DENUNCIA AL VESCOVO

Sarebbero diverse le immagini comparse sulla app per incontri, ma l’attenzione della curia è soltanto per quello scatto nel retro della chiesa. «A noi risulta una sola immagine, quella ambientata in sacrestia. Non sappiamo se ce ne siano altre, raffiguranti altri sacerdoti o sedicenti tali», puntualizza monsignor Dalla Vite. Ma c’è qualche sospetto sull’autore del presunto fotomontaggio e del motivo per cui l’avrebbe fatto? Il segretario generale della curia riferisce che lo stesso sacerdote «non ne ha idea» e non sa fornire alcuna spiegazione per ciò che è accaduto. Con il suo legale si è rivolto ad esperti che stanno analizzando l’immagine, ma intanto la parrocchia è in subbuglio. Alcune famiglie starebbero preparando una lettera denuncia da consegnare al vescovo Francesco Beschi.
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Il Messaggero