Segregate e violentate dai genitori adottivi: sorelle in fuga salve grazie a un incidente d'auto

Segregate e violentate dai genitori adottivi: sorelle in fuga salve grazie a un incidente d'auto
Come in uno strano scherzo del destino, ciò che le poteva uccidere le ha salvate dalle atrocità quotidiane: se, dopo aver rubato la macchina dei genitori adottivi, non si...

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Come in uno strano scherzo del destino, ciò che le poteva uccidere le ha salvate dalle atrocità quotidiane: se, dopo aver rubato la macchina dei genitori adottivi, non si fossero andate a schiantare, probabilmente la verità sarebbe rimasta intrappolata nella casa degli orrori. Due sorelline di 11 e 13 anni sono riuscite a fuggire dalla camera in cui da anni erano tenute senza cibo né acqua. Costrette a subire violenze sessuali dal loro papà orco, la libertà è arrivata dopo vari tentativi di rompere la serratura che le teneva prigioniere.




Anni di violenze, privazioni e soprusi che sono venute alla luce dopo quella fuga disperata dell'agosto 2013 e che sono state definitivamente archiviate solo oggi: le prove non hanno lasciato scampo a una coppia di Ashtabula County, a 50 chilometri da Cleveland, in Ohio, finita in carcere dopo un anno di indagini.

La coppia ha altri due figli adottivi, uno dei quali con problemi mentali che ha dovuto subire la stessa sorte delle sorelline. I quattro ragazzi sono stati adottati 11 anni fa ma non è ancora chiaro quando siano iniziate le violenze: tenuti in una stanza dalle finestre sbarrate, chiusi a chiave per 22 ore della loro giornata, avevano a disposizione un secchio di metallo per fare i bisogni. Picchiati con una pagaia, ritrovata sporca di sangue, non avevano a disposizione cibo e venivano regolarmente violentati dal padre.



Un orrore durato fino al giorno in cui le due ragazzine sono riuscite a rompere la serratura e rubare l'auto della coppia per fuggire. Ma la loro corsa si è fermata non molto lontano, dopo essersi schiantate e aver portato la macchina fuori strada: all'arrivo delle forze dell'ordine le due hanno raccontato di essere terrorizzate di tornare a casa e in lacrime hanno rivelato le condizioni in cui erano costrette a vivere.

«Non riusciamo a spiegarci perché queste persone abbiano fatto tutto questo – ha detto il procuratore Nicholas Iarocci – Ascoltare il racconto delle bimbe senza piangere era impossibile».



Tutti e quattro i ragazzi sono stati affidati prima ai servizi sociali e poi a nuove famiglie. I genitori sono stati arrestati e incriminati con l'accusa di sequestro di persona, aggressione e violenza su bambini. L'uomo, inoltre, dovrà rispondere di violenza sessuale.


«Non so come questi bambini siano stati in affidamento a queste persone. Come si può dare il permesso a gente del genere di diventare genitori affidatari? – ha concluso Iarocci - Penso che sia un fallimento per il nostro sistema». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero