Teneva segregata in casa la figlia 36enne, la madre ha ottenuto gli arresti domiciliari

Teneva segregata in casa la figlia 36enne, la madre ha ottenuto gli arresti domiciliari
Ha ottenuto gli arresti domiciliari Rosa S., l'insegnante 69enne in pensione che da circa otto anni teneva segregata in un'abitazione del quartiere Vomero a Napoli la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha ottenuto gli arresti domiciliari Rosa S., l'insegnante 69enne in pensione che da circa otto anni teneva segregata in un'abitazione del quartiere Vomero a Napoli la figlia 36enne Chiara. Lo ha stabilito il gip al termine dell'interrogatorio di garanzia conclusosi poco fa nel carcere di Pozzuoli (Napoli) dove la donna era stata portata dalla polizia venerdì scorso quando gli agenti fecero irruzione nell'appartamento trovando Chiara in mezzo a cumuli di rifiuti.




Al gip Maria Vittoria Foschini, Rosa S., che è assistita dall'avvocato Riccardo Polidoro, ha spiegato di non avere mai chiuso in casa la figlia, che invece sarebbe stata - a suo dire - libera di uscire se lo avesse voluto. Tuttavia, ha affermato ancora la donna, da anni Chiara rifiutava ogni contatto con l' esterno e dava in escandescenze se persone diverse dalla madre entravano nell'appartamento di via Caldieri. Quanto al sudiciume trovato dagli agenti, Rosa S. ha spiegato che era lei ad occuparsi delle pulizie a giorni alterni, ma che nelle ultime settimane, a causa di problemi di salute, non aveva potuto provvedere.



L'insegnante, ha sottolineato l'avvocato Polidoro, è a sua volta affetta da gravi problemi familiari e di salute e questo è il motivo per il quale non si è rivolta a strutture sanitarie che si prendessero cura della figlia. A giudizio dell'avvocato «anche la misura degli arresti domiciliari è inutilmente afflittiva» dal momento che la donna «non potrebbe in alcun modo reiterare il reato o inquinare le eventuali prove». Il penalista ha chiesto ulteriori approfondimenti, in particolare sulle condizioni psicofisiche di Chiara.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero