Paralizzata dalla paura, costretta a subire atti sessuali da parte di un uomo che l'ha minacciata e obbligata a seguirlo in un anfratto di un sottopassaggio ferroviario....
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Secondo quanto ricostruito fino ad ora la ragazzina stava facendo rientro a casa, dopo un pomeriggio trascorso con amici, quando è stata aggredita. Scesa dal treno, la sedicenne stava camminando quando, nei pressi di un sottopasso della ferrovia, sarebbe stata sorpresa alle spalle da un uomo, secondo il suo racconto di 30, 40 anni, con accento straniero. «Seguimi, non urlare, ho un coltello in tasca», le avrebbe sibilato l'uomo all'orecchio. Lei, terrorizzata, la voce soffocata in gola, ha obbedito. Condotta dall'uomo in un anfratto, la sedicenne ha raccontato di essere stata costretta ad atti sessuali, nonostante abbia supplicato il suo aguzzino di lasciarla andare. L'uomo sarebbe poi fuggito lasciandola inerme a terra, sotto shock, non prima di averle detto di non fare parola a nessuno di quanto accaduto.
Qualche minuto più tardi, camminando in preda al panico e in lacrime, la ragazzina ha attirato l'attenzione di alcuni passanti che, dopo averla avvicinata e aver raccolto il suo drammatico racconto, hanno chiamato il 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri e un'ambulanza del 118 che l'ha condotta in ospedale per accertamenti. Qui, seguita con il consueto protocollo riservato alle vittime di violenza sessuale e assistita dai familiari, la giovanissima ha raccontato quanto accaduto agli investigatori. Sono scattate le ricerche dei carabinieri del Gruppo di Varese, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio. Sul luogo dell'aggressione sono stati effettuati tutti i rilievi e ora sono al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona in cerca di eventuali elementi che possano portare all'identificazione dell'aggressore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero