È scattato l'arresto per una persona considerata possibile responsabile della sparatoria avvenuta lo scorso 23 settembre in un centro commerciale a...
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In un tweet, il Dipartimento d'Emergenza della Contea di Skagit ha affermato che «il sospettato è in custodia». Nessun altro dettaglio è al momento disponibile. A ore è in programma una conferenza stampa.
La polizia degli Stati Uniti ha arrestato un uomo di 20 anni in relazione alla sparatoria avvenuta ieri in un centro commerciale vicino a Seattle, nello stato di Washington in cui sono morte cinque persone. Secondo i media locali il tiratore era andato al bancone dei cosmetici a Macy e aperto il fuoco con un fucile per circa un minuto, prima di fuggire. Il motivo dell'attacco è ancora poco chiaro. Secondo la polizia non vi è alcuna prova riconducibile al terrorismo.
L'uomo sospettato della strage di venerdì sera nel centro commerciale Cascade Mall di Burlington, vicino a Seattle, é dunque di origini turche e non ispaniche come si pensava inizialmente e in passato era stato arrestato una volta nella Contea di Island per aggressione. E' sospettato di avere ucciso cinque persone, é emigrato dalla Turchia e vive legalmente negli Usa ad Oak Harbor, una cittadina a circa 45 chilometri da Burlington, la località dove é avvenuta la strage.
Il fermato si chiama Arcan Cetin. Lo ha riferito Mark Francis, funzionario della polizia di Stato di Washington aggiungendo che il giovane è stato catturato intorno alle 19:00 (locale) nella vicina città di Oak Harbor, dopo che la sua automobile è stata ripresa da una telecamera di sicurezza. Ancora sconosciuto il movente dell'attacco, anche se secondo la polizia non vi sarebbe alcuna indicazione che fa pensare a un atto terroristico. Secondo quanto riferito dalla televisione locale K5 l'ex fidanzata di Cetin aveva lavorato nel punto vendita di Macy's, ospitato nel centro commerciale Cascade Mall, dove è avvenuta la sparatoria e secondo alcune indiscrezioni il 20enne mentre sparava avrebbe gridato il nome di una donna diverse volte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero