Scuola, riforma al voto finale. Ma i sindacati promettono battaglia

Scuola, riforma al voto finale. Ma i sindacati promettono battaglia
La riforma della Scuola è ai passi finali: il Ddl scuola è oggi in Aula per il voto finale, dopo l'esame preliminare di ieri, mentre fuori in piazza Montecitorio...

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La riforma della Scuola è ai passi finali: il Ddl scuola è oggi in Aula per il voto finale, dopo l'esame preliminare di ieri, mentre fuori in piazza Montecitorio imperversavano le proteste - dei sindacati, degli studenti, dei docenti e delle associazioni di genitori - ciascuno portando avanti i motivi della propria indignazione ed alzando bandiere contro una riforma che non piace quasi a nessuno. Eppure, il Ddl è “blindato”, tant'è che la Commissione Cultura la scorsa settimana aveva licenziato il testo senza apportare alcuna modifica al testo approvato dal Senato. Tutto ciò nell'intento di fare presto, perché altrimenti non si farà in tempo per l'assunzione dei circa 100 mila insegnanti a settembre.




In realtà, Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, ha già fatto sapere che gli insegnanti assunti a settembre saranno circa 36 mila, poi nel corso dell'ajno verranno inseritui gli altri previsti dalla riforma. Nel frattempo, i sindacati restano sul sentiero di guerra. L'Anief ad esempio, si scaglia contro una riforma giudicata “incostituzionale” ed “anti-europea” e minaccia di impugnare questa riforma. Lo ha annunciato Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, nel giorno della protesta unanime del mondo della scuola contro l'approvazione del disegno di legge.



”La protesta di oggi ci conforta nella volontà di impugnare la riforma in tribunale a farla dichiarare incostituzionale e anti-europea”: commenta Pacifico, sottolineando che “questa riforma distrugge la scuola italiana e ricatta migliaia di docenti, liberi fino a ieri di lavorare per fare crescere il Paese. Per questo non ci rassegniamo e continueremo a contrastare la riforma nei luoghi dove dovrà essere attuata, negli istituti scolastici, e nelle aule di giustizia”. ”La manifestazione odierna - sottolinea - ha anche confermato, se ce ne era ancora bisogno, che la contestazione al disegno di legge La Buona Scuola è a 360 gradi: docenti, amministrativi, tecnici, ausiliari, precari e di ruolo, comuni cittadini, hanno tutti ribadito che si sta approvando un dispositivo di norme illegittime, incostituzionali e dannose per chi ha a cuore la formazione delle giovani generazioni”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero