Monza, genitori denunciano scuola: nostro figlio rifiutato perché gay

Monza, genitori denunciano scuola: nostro figlio rifiutato perché gay
Ridda di polemiche e l'ombra della discriminazione, a Monza, per una vicenda scolastica che vede al centro un ragazzo dichiaratamente gay, e una scuola cattolica...

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Ridda di polemiche e l'ombra della discriminazione, a Monza, per una vicenda scolastica che vede al centro un ragazzo dichiaratamente gay, e una scuola cattolica 'rea', secondo la famiglia del ragazzo, di non averlo voluto più iscrivere, quest'anno, dopo che l'anno scorso aveva denunciato un trattamento omofobico.


Una vicenda complessa, che con il trascorrere delle ore ha però assunto contorni meno aspri, con la reiscrizione dello studente ormai nell'aria. Dopo la presa di posizione dei genitori «nostro figlio non è stato iscritto perché gay» e la polemica rilanciata sui media, dall'Arcigay e dalla politica, l'istituto ha replicato con un comunicato in cui ricostruisce quelle che ritiene siano state le inadempienze della famiglia, che non avrebbe espletato per tempo le pratiche. Il presidente dell'Ecfop, don Marco Oneta, ha poi scritto al dirigente scolastico per chiedere la sua riammissione al preside Adriano Corioni: «Ti chiedo di considerare se, nel rispetto dei regolamenti, sia ancora possibile accettare tra i nostri alunni il ragazzo».

Alla fine il ragazzo, se lo chiederà, sarà iscritto. Ma a spese proprie perché è tardi per accedere alla 'dote scuolà, i fondi regionali. La vicenda è nata quasi esattamente un anno fa, quando lo studente, dopo aver postato una sua foto seminudo in compagnia di un amico su un social, sarebbe stato deriso in classe e per questo «allontanato dall'aula» scatenando la reazione della famiglia che allora aveva anche sporto denuncia (poi ritirata).

Adesso, invece, la famiglia in pratica afferma che per quell'episodio la scuola avrebbe 'ritardatò intenzionalmente la sua iscrizione finendo per farlo andare fuori tempo massimo. Secondo la mamma e il patrigno del ragazzo, l'Ente cattolico di Formazione professionale di Monza, dove il ragazzo avrebbe dovuto frequentare il terzo anno del corso per baristi, avrebbe «rifiutato l'iscrizione al giovane per via del suo orientamento sessuale».


Scenario contestato dalla scuola che, in una nota, ha ricostruito tutti i ritardi della famiglia sostenendo che il ragazzo «non ha presentato domanda di iscrizione al 'Terzo corso sala bar' entro i tempi stabiliti». L'Ente è un'istituzione molto conosciuta a Monza e occupa lo spazio di un intero isolato nella zona di San Biagio, non distante dalla Villa Reale. «Discriminazione? In che senso? No, da noi direi proprio che non c'è nessuna discriminazione - hanno detto all'uscita di scuola tre studenti - Qui ci sono studenti e professori di tutte le religioni e colori, figuriamoci se ce la meniamo per un ragazzo gay».
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Il Messaggero