I sindacati: «Chiudere in 20 giorni, altrimenti caos cattedre»

I sindacati: «Chiudere in 20 giorni, altrimenti caos cattedre»
Venti giorni, un mese al massimo per dire sì a un disegno di legge di riforma della scuola e non mettere a rischio le assunzioni dei precari promesse dal premier. Oltre questo...

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Venti giorni, un mese al massimo per dire sì a un disegno di legge di riforma della scuola e non mettere a rischio le assunzioni dei precari promesse dal premier. Oltre questo termine diventerebbe difficile non solo portare i precari in cattedra ma anche organizzare un organico funzionale e funzionante. I tempi della scuola sono infatti scanditi da precise adempienze per arrivare al primo giorno di scuola con gli insegnanti di ruolo in cattedra.


A spiegare le possibilità e le criticità che si trova di fronte l'esecutivo il segretario generale della Uil Scuola, Massimo di Menna, precisando che dipenderà molto dalle decisioni che verranno prese. In sostanza, se si parla di assunzioni sui posti attualmente liberi e vacanti non è necessario alcun provvedimento specifico.



L'organico della scuola è bloccato da quattro anni a circa 680mila insegnanti. Le nomine che si possono fare, in base a questa cifra, sono quindi quelle legate ai 17 mila posti liberi coperti da precari, ai 19 mila pensionamenti, alle nomine previste sul sostegno che andrà a regime (15mila). In tutto, quindi, a condizioni già date si possono effettuare 50 mila nomine. Se, invece, come annunciato dal Premier, l'intenzione è aumentare la platea delle immissioni in ruolo occorre uno specifico atto legislativo (decreto - disegno di legge - legge) che indichi il nuovo contingente e contenga anche la previsione di spesa e la relativa copertura finanziaria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero