Scuola, è allarme bullismo: ora si denuncerà con un sms

Scuola, è allarme bullismo: ora si denuncerà con un sms
Aumentano gli episodi di violenze nelle scuole (+25%) e cresce anche il numero dei pusher denunciati e arrestati davanti agli istituti (+3%). Ecco perché ieri mattina, poche ore...

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Aumentano gli episodi di violenze nelle scuole (+25%) e cresce anche il numero dei pusher denunciati e arrestati davanti agli istituti (+3%). Ecco perché ieri mattina, poche ore dopo il rientro sui banchi, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato un nuovo piano per contrastare i fenomeni dello spaccio e del bullismo nelle scuole italiane: attraverso un sms dedicato, studenti, prof e genitori potranno segnalare alle forze dell'ordine la presenza di spacciatori e teppisti all'interno delle aule.




«È il nostro modo - ha spiegato Alfano - di augurare un buon avvio dell'anno scolastico, dicendo no alla droga e al bullismo. Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni dodici studenti sono morti per droga e ci sono stati due suicidi attribuiti al bullismo». Ma forse i suicidi sono anche di più.



I DATI

I numeri diffusi ieri da un dossier del Viminale parlano chiaro: droga e bullismo sono fenomeni in crescita proprio nei luoghi che le famiglie considerano come i più «protetti» per bambini e ragazzi. Invece no: nel 2013 le forze dell'ordine hanno arrestato 55 spacciatori davanti agli istituti scolastici e altri 29 sono finiti in manette solo nei primi sette mesi del 2014, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre sono 2.107 le segnalazioni di reati commessi da minori in danno di loro coetanei ad agosto 2014. E si prevede una crescita vertiginosa rispetto allo scorso anno, quando a fine dicembre le segnalazioni furono 2.186.



Crescono soprattutto le violenze (+25%), i danneggiamenti (+24%) e i furti (+0,3%). Mentre rimangono quasi inalterati i dati sulle percosse e le minacce. Statistiche che confermano l'allarme già lanciato da Telefono Azzurro. Secondo l'ultima indagine dell'organizzazione che tutela i minori, il 10,4% dei ragazzi intervistati ha riferito di subire una continua esclusione/isolamento dal gruppo dei pari. Le forme di prevaricazione messe in atto più comunemente sono la diffusione di informazioni false o cattive sul proprio conto (25,2%), provocazioni e prese in giro ripetute (22,8%) e l'essere ripetutamente oggetto di offese immotivate (21,6%).



LA STRATEGIA

Ecco il motivo dell'urgenza della campagna del Viminale, intitolata «Sì alla scuola, no droga, no bullismo». Il piano presentato ieri dal ministro al Polo Interforze di Roma prevede l'attivazione di un servizio sms - un numero con cinque cifre preceduto dal prefisso delle singole città - che consentirà a genitori, studenti e insegnanti di segnalare la presenza di pusher fuori dalle scuole e i casi di bullismo. Dopo la direttiva firmata ieri dal ministro davanti alla stampa, i prefetti avranno 30 giorni di tempo per attivare il nuovo servizio, mettendo in piedi una rete di assistenza attraverso i vari comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza. Così come già fatto a Roma alla fine di maggio. Il nuovo numero verrà pubblicizzato in tutte le scuole del Paese, coinvolgendo i responsabili degli istituti scolastici, le associazioni di categoria e il mondo del volontariato.



LA PRIVACY


È stato studiato anche un meccanismo in grado di garantire la privacy di chi segnala spacciatori e bulli alle forze dell'ordine. Da questo punto di vista il meccanismo dell'sms sarà molto più riservato rispetto allo strumento della denuncia. «Chi segnalerà episodi di spaccio sarà protetto dalla massima riservatezza - ha assicurato Alfano - Faremo ogni sforzo per proteggere chi denuncia, soprattutto se è minore». L'obiettivo del progetto d'altronde è proprio questo: incoraggiare i ragazzi a farsi avanti per primi contro illegalità e soprusi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero