VERONA - Il Bar Armando, a Verona, non sembra voler tenere riservate le proprie preferenze ideologiche, al punto di metterle in bella mostra sullo scontrino. Un cliente, preso un...
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Da un ventennio ormai le immagini del fascismo sono il simbolo di Bar Armando, ma nessuno ha mai avuto pregiudizi nei confronti di nessun altro. Il bar è frequentato da tutti ed è immediatamente respinta l'accusa di chi sostiene che sia un ritrovo per estremisti di destra.
"L’unica nostalgia che ho è per un’Italia che non c’è più, un Paese ordinato, dove regnava il rigore - spiega il titolare - Mussolini aveva iniziato bene, con le sue politiche familiari, previdenziali, di edilizia sociale. Poi è finito male, con l’orrore delle leggi razziali, la guerra. Come si può rimpiangere quest’ultima parte? Insomma, è un ideale quello che inseguo io, quell’ideale che va oltre la foto del Duce e i cittadini qui hanno saputo capirlo molto bene”.
Nessun ripensamento quindi. “Le cose per cui vergognarsi sono altre - conclude - si devono vergognare tutti quei politici corrotti che rubano e non pagano per i loro sbagli, non chi mette una foto del Duce al muro”.
Non si tratterebbe tuttavia dell'unico caso. Lo scorso anno un episodio simile fu denunciato a Bari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero