Sono oltre 50 le cartelle cliniche all'esame dei carabinieri sequestrate in relazione all'arresto dell'infermiera e del medico dell'ospedale di Saronno, arrestati...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il personale medico è sconvolto, non avevamo idea che ci fossero voci del genere su Cazzaniga in pronto soccorso. Lei invece era conosciuta per essere una persona che non stava bene». A parlare è uno dei primari dell'ospedale di Saronno, che ha chiesto di restare anonimo. Interpellato dall'ANSA, il medico ha riferito che nell'ospedale dove due giorni fa sono stati arrestati il medico anestesista Leonardo Cazzaniga e la fidanzata e infermiera Laura Taroni, si sapeva che l'infermiera avesse «qualche problema», mentre Cazzaniga era conosciuto come uno «a volte molto polemico». «Lui ha un carattere polemico, ma essendo poco in reparto abbiamo sempre avuto poco a che fare con lui - ha detto lo specialista -. Lei invece era noto a tutti non stesse bene per problemi neurologici, aveva avuto addirittura crisi epilettiche in reparto. Era spesso a casa in malattia. A quel che mi risulta presto sarebbe rimasta a casa definitivamente».
Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l'amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: «Prima la pastiglia e poi le gocce», dice la Taroni e lui chiede: «Pure le gocce?». Cazzaniga risponde: «Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)». Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: «Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?»
Spunta intanto anche il caso di una dottoressa che avrebbe barattato il silenzio con l'assunzione. Dopo avere saputo che il suo nome era stato cancellato dai turni perché il suo contratto stava per scadere, al telefono si è sfogata con il primario: «Se io il 24 settembre però non ho un lavoro, io faccio scoppiare un casino! E ho le carte in mano per farlo scoppiare davvero perché adesso sono veramente stanca di essere presa per il c...».
«Sono sconvolta, come tutti; sentendo le intercettazioni sembra di essere dentro il film 'Natural born killer' che rappresenta gli spaccati del male.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero