Sara Tommasi, via al processo per il presunto stupro di gruppo

Sara Tommasi (foto Rino Barillari)
Prima udienza dinanzi alla terza sezione penale del tribunale di Salerno del processo per il presunto stupro di gruppo ai danni della soubrette Sara Tommasi che vede sul banco...

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Prima udienza dinanzi alla terza sezione penale del tribunale di Salerno del processo per il presunto stupro di gruppo ai danni della soubrette Sara Tommasi che vede sul banco degli imputati il manager Vincenzo Di Federico, gli attori Fausto Zulli e Pino Igli Papali, e il regista Max Bellocchio. Il produttore del film Giuseppe Matera sarà giudicato con rito abbreviato il prossimo 10 aprile.




Tommasi in aula. Presente in aula anche Sara Tommasi che prima di entrare in tribunale ha dichiarato: «Sono stata violentata moralmente». Particolarmente provata la giovane soubrette ha anche affermato di non ricordare nulla di quei giorni trascorsi nell' agriturismo di Buccino (Salerno). I legali della soubrette, gli avvocati Saverio Campana e Alfonso Luigi Marmo, chiedono il «ripristino di una situazione di giustizia» ed hanno annunciato che presenteranno nei prossimi giorni una denuncia alla Procura della Repubblica di Milano per il primo film hard girato dalla loro assistita.



Il film porno. La vicenda denunciata lo scorso anno alla Procura di Salerno risale al settembre del 2012, quando venne messo in piedi il set del film hard «Confessioni private» in un albergo di Buccino (Salerno). La Tommasi denunciò di essere stata drogata e di aver dovuto subire una vera e propria violenza di gruppo in quell' albergo dove sotto i riflettori venne girata la pellicola, che venne successivamente sequestrata dalla magistratura Salernitana. Sarebbe stata indotta sotto l'effetto della cocaina a girare scene bollenti con altri attori, nonostante la sua instabilità psicologica e le precarie condizioni fisiche. Nel corso dell'udienza si è proceduto alla costituzione delle parti e l'ammissione dei mezzi di prova. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 28 aprile.
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Il Messaggero