Il Consiglio dei ministri ha deciso l'uscita della Regione Lazio dal commissariamento della Sanità,cominciato nel luglio 2008, partire dal 31 dicembre 2018, quando...
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«Il Lazio ha raggiunto gli obiettivi dal punto di vista economico avendo la Regione raggiunto il pareggio di bilancio ed è andato in attivo. È la seconda regione che esce dal commissariamento dopo l'Abruzzo e sono molto contenta. Il commissariamento erano un po' come un inferno dantesco e invece abbiamo avviato una procedura d'uscita e spero che sia d'impulso anche per altre regioni», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
«Purtroppo in passato la parola ottimizzazione era un eufemismo per nascondere tagli e chiusure. Basta tagli, basta chiusure: costruiamo modelli nuovi che aumentano la qualità delle cure e che permettono di mantenere in equilibrio il sistema», ha commentato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. «Ai cittadini del Lazio, a coloro che hanno sofferto possiamo dire - ha aggiunto - che è finita la fase della distruzione. I conti sono in ordine, i Livelli essenziali di assistenza stanno migliorando, non siamo soddisfatti e continueremo così, ma abbiamo chiuso questa stagione per entrare nella fase della ricostruzione. Questo vuol dire assunzioni, vuol dire che la sanità non produce più debiti e che inizia l'investimento già deciso sull'edilizia sanitaria - ha detto ancora - cioè laboratori che possono produrre di più e che possono quindi affrontare con nuovo personale le liste d'attesa da accorciare. Si apre una nuova era - ha concluso Zingaretti - finalmente la nuova giunta che verrà avrà un assessore alla Sanità, e cominceremo con ancora più attenzione a guardare ai bisogni delle persone. Era molto difficile, da commissariati, ora si apre una nuova era perché abbiamo vinto questa battaglia».
«Ai cittadini del Lazio dico: vigilate, vigilate, vigilate perché non accada mai più quello che è accaduto in questa Regione», ha continuato Zingaretti. «La tragedia del buco ha significato dieci anni di immensi sacrifici - ha
aggiunto - Mantenere i conti in ordine deve essere un obiettivo etico e morale di tutti, perché se si ritorna indietro sarebbe una tragedia per intere generazioni. Sapendo che comunque avremo per i prossimi trent'anni da pagare i debiti che abbiamo ereditato, torno dunque a dire: vigilate perché non accada mai più. Si può cadere una volta, ma due volte sarebbe proprio imperdonabile. Entro il 2018 - ha spiegato ancora Zingaretti - si chiude questa fase decisa oggi. È un po' come la Brexit: c'è la decisione e ora bisogna costruire le procedure amministrative per concludere questa fase. Ora credo che chiunque sarà il futuro presidente la grande novità è che si tornerà ad avere una responsabilità politica, assessorile dentro la nuova amministrazione. Il Lazio torna a essere autonomo nella
programmazione sanitaria. Dopo 10 anni è una grande notizia, perché il ritorno all'autonomia gestionale ci permetterà di guardare ancora con più attenzione ai territori. Ora la grande sfida - ha concluso il governatore - è costruire una sanità diversa e vicina alle persone, dove accanto a ospedali nuovi ci sia anche una sanità di territorio, domiciliare che ora è possibile perché avremo sia le risorse che il personale».
«Dedichiamo questo risultato ai lavoratori e alle lavoratrici della sanità pubblica e privata, ai malati che hanno sofferto la tragedia di 10 anni di commissariamento, e anche all'Italia, perché era un problema di carattere nazionale. È il nostro contributo al sistema paese: ora la Regione Lazio non produce più disavanzo», ha detto ancora Zingaretti. «Ringrazio il governo per la fiducia, i ministri Lorenzin e Padoan - ha aggiunto - e chi ha affiancato la Regione in questi anni. Negli ultimi 5 anni nei tavoli di monitoraggio gli esiti sono sempre stati positivi».
«Oggi il Consiglio dei ministri ha deciso l'uscita dal commissariamento della sanità del Lazio che, però, avverrà realmente soltanto a partire dal 31 dicembre 2018. Cioè, tra oltre un anno. Non saprei come altro definire questa operazione se non una marchetta del governo per lanciare la volata a Nicola Zingaretti in vista delle prossime regionali. La politica deve essere al servizio dei cittadini per il miglioramento dei servizi sanitari, non viceversa». Così la deputata del Movimento 5 Stelle Carla Ruocco.
«Uscita commissariamento sanità Lazio è propaganda per il loro amico Zingaretti fatta su pelle dei
cittadini: truffe che ci danno più forza». Lo scrive su twitter la senatrice M5s Paola Taverna.
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Il Messaggero