Jo Cox, la deputata laburista britannica anti-Brexit uccisa ieri a Birstall, vicino a Leeds, aveva ricevuto diversi messaggi di minacce negli ultimi tre mesi. Lo rivela...
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Intanto spuntano sospetti di un legame fra Tommy Mair, accusato di aver ucciso la deputata, e un gruppo suprematista bianco, visceralmente ostile all'Europa e simpatizzante del vecchio apartheid sudafricano. Ne scrive oggi l'Independent online. Il gruppo in questione si chiama Springbok Club e Mair risulta citato nel database della rivista online che esso pubblica, la Springbok Cyber Newsletter, fin da 10 anni fa. L'Independent riprende dagli Usa la denuncia del Southern Poverty Law Centre, un'associazione per i diritti civili, secondo la quale Mair avrebbe comprato diversi anni fa un manuale sulla fabbricazione di armi da un sito della National Alliance, organizzazione neonazista e suprematista americana ufficialmente attiva fino al 2013. Stando ai documenti pubblicati dal Southern Poverty Law Centre, che si aggiungono alle rivelazioni sui contatti fra Mair e il gruppo razzista inglese dello Springbok Club, l'uomo avrebbe pagato 670 dollari.
Non solo: risulta anche l'acquisto fra il 1998 e il 2003 di volumi sulla realizzazione di esplosivi, bottiglie incendiarie e armamenti vari, con tanto di ricevuta intestata al suo nome e a un indirizzo di Batley: il comune del West Yorkshire in cui il presunto killer, 52 anni, risiede e che fa parte del collegio elettorale di Jo Cox.
L'omaggio
Il premier britannico David Cameron e il leader laburista Jeremy Corbyn hanno deposto un mazzo di fiori a Birstall, vicino a Leeds, dove ieri è stata uccisa la deputata del Labour Jo Cox. «Dove vediamo l'intolleranza dobbiamo respingerla. Questi sono i valori che Jo Cox rappresentava», ha dichiarato Cameron. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero