Dopo essersi aggiudicato i caucus negli Stati di Washington e Alaska, Bernie Sanders vince anche alle Hawaii, dando una potente spinta psicologica ai suoi sostenitori, ma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una cavalcata e fino alla fine. Questo vuole Sanders, che non intende ancora concedere la vittoria alla frontrunner Hillary Clinton nonostante lo scarto nella conta dei delegati. Così punta ad una battaglia all'ultimo voto fino a sfidare la rivale proprio nello Stato tra quelli a lei più favorevoli, New York, di cui è stata senatore e che vota per le primarie democratiche il prossimo 19 aprile. C'è una strategia precisa in questa direzione, scrive il Washington Post citando indiscrezioni della campagna di Sanders secondo cui il piano è di andare all'attacco con un 'tour' serratissimo e uno schema simile a quello applicato con successo in Michigan, dove nelle scorse settimane il senatore liberal ha messo a segno un sorpasso inaspettato.
E la vittoria conseguita ad ovest, dove si è aggiudicato con largo margine i caucus nello Stato di Washington e in Alaska - una delle giornate migliori per il senatore del Vermont - non può che rafforzare questo piano, insieme con la convinzione che anche in Wisconsin, dove si vota il 5 aprile, Sanders abbia una chance. Un possibile showdown a New York può rivelarsi anche un test per il patito democratico, una verifica su quanto e coma possa ricomporsi e tenere insieme le sue anime per lo sprint finale dell'autunno verso l'election day che apre le porte della Casa Bianca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero