Matteo Salvini pressa il Colle per poter incontrare il Capo dello Stato dal quale la Lega cercherebbe sostegno sull'intricata vicenda dei fondi del partito su cui indaga la...
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Oltre al gelo con il Colle, la questione dei 49 milioni di euro al centro dell' inchiesta di Genova tiene comunque ancora banco nel dibattito interno alla maggioranza. E anche oggi provoca freddezza tra la Lega e i Cinque Stelle. Dopo Luigi Di Maio, oggi prende la parola il Guardasigilli, Alfonso Bonafede: «Tutti - osserva - devono potersi difendere fino all'ultimo grado di giudizio. Poi, però, le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartenere più alla Seconda Repubblica». Parole che lo stesso leader della Lega commenta con distacco, ospite della residenza privata dell'ambasciatore americano a Roma: «Con tutte le cose importanti a cui sto lavorando onestamente questa è quella che mi interessa di meno», taglia corto. Quindi, il vicepremier demolisce anche l'ipotesi avanzata dal fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, secondo cui dietro la vicenda giudiziaria sui finanziamenti ci sarebbe lo zampino dei servizi segreti. «Oggi ho incontrato l'ambasciatore saudita, il vicepremier libico: i servizi con cui lavoro sono quelli che mi danno una mano nell'antiterrorismo, altro non lo so», commenta laconico. E di antiterrorismo, il ministro dell'Interno, potrebbe parlare presto con il capo dei servizi di sicurezza russi, forse anche a margine della finale dei mondiali a Mosca, il prossimo 15 giugno. «Se posso vado a vedere la partita. Ma proverei ad avere anche un incontro istituzionale.
Dal punto di vista della lotta al terrorismo internazionale è fondamentale coinvolgere anche la Russia: so che ho un invito del responsabile dei servizi di sicurezza russi».
Il Messaggero