«Salvate la borsetta della Thatcher». L'asta sul guardaroba della Lady di ferro è un caso

Margaret Thatcher con una delle sue famose borsette
Gli abiti di Margaret Thatcher come patrimonio nazionale da tutelare. È diventata un caso politico e culturale la vendita dei beni personali appartenuti all'ex premier...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli abiti di Margaret Thatcher come patrimonio nazionale da tutelare. È diventata un caso politico e culturale la vendita dei beni personali appartenuti all'ex premier britannica. Soprattutto è sul destino dei suoi vestiti che va avanti da giorni la polemica sui media inglesi.


Il prossimo 15 dicembre andranno all'asta da Christie's i beni della cosiddetta Lady di ferro, la donna che ha segnato la storia del Regno Unito negli anni Ottanta. Secondo il quotidiano Daily Telegraph però gli abiti, le borse e altri oggetti privati della Thatcher sarebbero stati offerti al Victoria & Albert Museum, che avrebbe potuto acquisirli ed esporli al pubblico, ma la proposta sarebbe stata rifiutata. «Nel nostro museo esponiamo solo oggetti che hanno una qualità estetica o tecnica, non un valore sociale o politico», avrebbero motivato i responsabili del V&A.



Una scelta molto controversa: l'abbigliamento della prima ministra – sostengono alcuni commentatori – ebbe un rilevante significato storico, sono un'icona che ha segnato un'epoca e marcato l'evoluzione del costume nel Paese, e non si può permettere che quel guardaroba venga smembrato mettendolo all'asta diviso in singoli pezzi.



È stata lanciata anche una raccolta di fondi con l'obiettivo di trovare i soldi necessari per comprare in blocco i beni in vendita, e in poco tempo sono state messe insieme ben 100 mila sterline.



«Salvate la borsetta della Thatcher» ha titolato il quotidiano “The Times”. Alcuni hanno insinuato addirittura che dietro alla scelta del museo potesse esserci una pregiudiziale politica. Altre testate invece, come The Independent, si sono schierati contro l'eventuale acquisizione pubblica e l'esposizione degli oggetti personali della Thatcher: «Lei probabilmente sarebbe stata contraria» scrive il quotidiano, aggiungendo: «Nessuno elogerebbe mai il “power dressing” di un politico uomo».



Sta di fatto che, dopo giorni di polemiche, la direzione del museo ha dovuto smentire la notizia: «Noi non abbiamo mai rifiutato il guardaroba della signora Thatcher, perché nessuno ce l'ha mai offerto» ha precisato Nicholas Coleridge, presidente del Victoria & Albert Museum, dichiarandosi «stupito» dalle notizie circolate sui giornali.



Nella collezione messa all'asta ci sono, fra l'altro, l'abito di colore blu indossato dalla leader conservatrice il giorno delle sue nozze, e la sua famosa borsetta nera Launer, vera e propria icona del potere nell'era thatcheriana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero