Salerno, disabile strangola la madre e la sorella in casa

Salerno, disabile strangola la madre e la sorella in casa
Ha ammazzato prima la sorella e poi la madre, che intuendo quello che stava avvenendo è riuscita a scappare fino alla porta dove è stata raggiunta dal suo assassino, il figlio...

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Ha ammazzato prima la sorella e poi la madre, che intuendo quello che stava avvenendo è riuscita a scappare fino alla porta dove è stata raggiunta dal suo assassino, il figlio che l'ha strangolata. Ai carabinieri e poi al magistrato ha già in parte ammesso le sue responsabilità Giovanni De Vivo, l'uomo di 32 anni - sofferente di disturbi psichici - che ha soffocato la madre e la sorella, Antonietta De Santis, 58 anni, e Deborah De Vivo, di 29, a Mercato San Severino, nel Salernitano.




Dopo il duplice omicidio l'assassino ha anche tentato il suicidio, lanciandosi dal balcone ma riportando solo ferite non gravi. I carabinieri hanno trovato la ragazza nel suo letto con il cuscino sulla faccia e la donna, riversa bocconi vicino alla porta nella speranza di sottrarsi alla furia omicida del figlio. Il duplice omicidio è avvenuto tra la tarda notte e le prime luci dell'alba in una abitazione al primo piano in una zona popolosa del comune in provincia di Salerno.



I vicini di casa non si sarebbero accorti di niente. Nulla faceva presupporre una tragedia del genere. L'uomo, infatti, non aveva mai mostrato segni di violenza. Il contesto familiare, però, non era dei più gestibili. La sorella era una disabile psichica e la madre sembra che avesse sofferto in passato di depressione. Il padre, invece, era morto da tempo. Non si sa quale sia stata la causa scatenante del raptus omicida.



Sembra che De Vivo fosse molto preoccupato per le gravi condizioni economiche del nucleo familiare; c'è chi riferisce di un assegno, dovuto alla sua infermità, che da qualche tempo gli sarebbe stato revocato, alimentando così il clima di disagio e di paura per il futuro. Sono stati i vicini ad allertare i carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino avendo visto l'uomo sul balcone in stato confusionale.



Secondo quanto hanno ricostruito i militari De Vivo, dopo il duplice omicidio, si è lanciato dal balcone della propria abitazione e poi, nonostante le ferite riportate, è risalito in casa, come testimoniato dalle tracce di sangue nell'androne del palazzo e su per le scale. I carabinieri, con l'ausilio dei Vigili del Fuoco, intorno alle 12.30 e accompagnati dai sanitari del 118, sono entrati nell'abitazione trovando i corpi delle due donne.



Al momento non vi sono dubbi sulla dinamica dei fatti. Il sostituto procuratore della procura della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore, Amedeo Sessa, ha comunque dispo
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Il Messaggero