Steve Bannon collabora sul Russiagate. L'ex stratega della Casa Bianca ha raggiunto un accordo con il procuratore speciale che coordina le indagini, Robert Mueller, e...
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A nulla sono valse le scuse che Bannon ha presentato al presidente per averlo etichettato - come scrive Wolff - come un'idiota. Abbandonato da tutti i suoi sostenitori e finanziatori, l'ex stratega è stato silurato anche da Breitbart, il magazine online che ha sempre considerato come una sua creatura e che è stato costretto dolorosamente a lasciare. In particolare gli investigatori vogliono sapere di più da Bannon sull'incontro alla Trump Tower dell'agosto del 2016, quando un'avvocatessa russa che millantava di avere “materiale scottante” contro Hillary Clinton fu ricevuta da alcuni responsabili della campagna di Trump, tra cui Donald Trump Junior e Paul Manafort.
Un incontro che nel libro Bannon definisce come “sovversivo”. Già ieri, secondo fonti del New York Times, la decisione di Mueller di inviare un mandato di comparizione davanti a un gran giurì era considerata una mossa tattica per convincere Bannon a cooperare, sedendosi con gli investigatori in modo più “informale”. Cosa che inevitabilmente preoccupa la Casa Bianca, che teme un atteggiamento di rivalsa, se non vendicativo, da parte dell'ex stratega. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero