Russia, uccide l'amante con 88 coltellate e va a mangiare al ristorante

Russia, uccide l'amante con 88 coltellate e va a mangiare al ristorante
Aveva mentito, convinto che quella bugia lo avrebbe aiutato ad apparire un uomo migliore. Una menzogna che, quando è stata scoperta, ha scatenato la frustrazione di Evgeny...

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Aveva mentito, convinto che quella bugia lo avrebbe aiutato ad apparire un uomo migliore. Una menzogna che, quando è stata scoperta, ha scatenato la frustrazione di Evgeny Markov, 34 anni, stanco di essere relegato a uno dei gradini più bassi della società: ha ucciso con 88 pugnalate Irina Kozlova, 34 anni, la donna alla quale aveva detto di essere un ricco uomo d'affari, per poi dirigersi tranquillamente in un ristorante e gustare il pranzo, relegando nell'angolo più recondito della sua mente l'atroce delitto.


L'omicidio è avvenuto pochi giorni prima del Natale nel villaggio di Ust'-Mana, vicino alla città siberiana di Krasnoyarsk, in Russia. Dopo il divorzio Irina, conosciuta per essere una bravissima sciatrice e snowboarder, aveva iniziato a frequentare Evgeny che le aveva raccontato di essere un businessman. Tuttavia nei giorni scorsi la verità era venuta a galla, scatenando la frustrazione di Evgeny che, in preda alla rabbia, ha studiato nei minimi particolari un piano di morte: ha chiesto a Irina di portarlo in un luogo romantico e, una volta sul posto, le ha fatto chiudere gli occhi in attesa di una grossa sorpresa. In realtà non era altro che una trappola mortale: l'ha accoltellata 88 volte su un'altura con vista mozzafiato sul fiume Enisej.

Il corpo straziato della donna è stato ritrovato nella sua Mini Cooper mentre Evgeny si era tranquillamente diretto in un ristorante: raggiunto dalla polizia ha immediatamente confessato il delitto, raccontando di essersi sentito umiliato. «Sono rimasto sconvolto quando ha scoperto la verità - ha detto agli agenti - Non sono un businessman, ma lavoro in un autolavaggio: ha riso di me per la mia bugia». L'uomo è stato arrestato per l'omicidio di Irina, colpevole solo di aver incontrato sulla sua strada un killer dai mille volti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero