L’intelligence italiana si prepara a contrastare “la campagna russa” per influenzare la prossima tornata elettorale. Un lavoro che non comincia da oggi e che...
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UN CENTRO OPERATIVO
Dal terrorismo alla controinformazione, gli organismi per la difesa del web stanno mettendo in campo tutti i loro migliori uomini in vista dello scioglimento delle Camere. Anche se il problema non è soltanto italiano, ma coinvolge l’intera Europa. Emissari russi sono stati individuati durante le fasi più calde della protesta in Catalogna. Per questa ragione è scesa in campo l’Europol che ha allestito un Centro operativo per i crimini informatici che opera in sinergia con Eurojust (Agenzia dell’Unione europea per il coordinamento e la cooperazione al contrasto della criminalità transnazionale). Ogni organismo farà la sua parte, a cominciare dai grandi provider come Facebook, Twitter, Google e Microsoft, il cui impegno a monitorare “le campagne anomale” è stato preso in occasione del G7 di Ischia dei ministri dell’Interno. Proprio dai legali di Facebook è arrivata la conferma di quanto il Cremlino abbia “sponsorizzato” Trump: 126 milioni di americani hanno condiviso gli 80 mila post acquistati sul social da un’azienda, la Internet research agency, che fa da schermo ad agenti vicini a Vladimir Putin; 288 milioni di visualizzazioni per i 1,4 milioni di tweet disseminati dai 36 mila bot azionati da uomini vicini al presidente russo, cui vanno aggiunti i cinguettii diffusi sulla piattaforma dai 2.700 account aperti sempre dalla stessa azienda. Tutto questo mentre Mosca nega qualsiasi interessamento alla politica italiana. «Si tratta di falsità», commenta secca la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
IL MONITORAGGIO
L’Italia potrebbe rischiare qualcosa di simile, stando alle dichiarazioni di Biden e Carpenter. Ma non sembra volersi far trovare impreparata. E dal Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza diretto da Alessandro Pansa, viene gestita la controffensiva. Un team di esperti è pronto a intervenire per l’allertamento e la risposta a eventuali attacchi cibernetici contro il nostro Paese, ventiquattro ore su ventiquattro. L’unità è attiva nell’ambito del Nucleo per la sicurezza cibernetica, presieduto da un vicedirettore generale dello stesso Dis, e si riunirà ogni mese. Spetterà a loro coordinare la gestione di una eventuale crisi. Il piano, poi, amplia il perimetro dei soggetti che operano per la sicurezza nazionale, per i quali sarà previsto un obbligo di notifica di incidenti o anomalie informatiche di rilievo, con conseguenti sanzioni in caso di omissioni. Sarà inoltre costituito un Centro nazionale di crittografia, impegnato nella progettazione di cifrari, nella realizzazione di un algoritmo e di un data-base nazionale in valutazioni di sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero