Il partito del presidente Vladimir Putin, Russia Unita, risulta il vincitore - stando agli exit poll - delle elezioni parlamentari russe. L'incognita semmai è capire...
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«Noi sappiamo che la vita della gente non è facile - ha detto - e che ci sono molti problemi da risolvere ma le persone hanno votato per Russia Unita e desiderano stabilità: davanti a noi abbiamo molte sfide». Oltre al partito del presidente nella Duma entreranno i 'soliti notì dell'opposizione, ovvero i Liberaldemocratici, i Comunisti e Russia Giusta, resta da vedere con che percentuali. La cosiddetta opposizione democratica, Parnas e Yabloko, non sarebbe invece in grado di sorpassare la fatidica sogli di sbarramento del 5%, a meno di (improbabili) sorprese durante il conteggio dei voti, che si protrarrà in tutti gli 11 fusi orari in cui è divisa la Federazione Russa sino allo spoglio «preliminare» dei voti, previsto per le 10 del mattino (le 9 in Italia). Capitolo brogli. Se nel 2011 le violazioni sistematiche hanno suscitato sdegno nei russi spingendoli a scendere in piazza per protestare, il Cremlino ha dato mandato a Viacheslav Volodin, legato presidenziale con la delega agli Affari Interni, di organizzare elezioni pulite.
A capo della Commissione Elettorale è stata promossa Ella Pamfilova, ex garante per i diritti umani rispettata anche dalle opposizioni. Ebbene. Durante la giornata sono state registrate diverse irregolarità, sia a Mosca che nelle regioni. In rete sono finiti video che immortalavano gli operatori dei seggi 'rimpinzarè le urne di schede - il più eclatante a Rostov-sul-Don, trasmesso anche dall'emittente di Stato Rossiya 24. Le denuncie di brogli sono venute sia dai partiti di opposizione - Yabloko, Parnas ma anche i Comunisti - che da ONG come Golos, impegnate da anni a combattere le violazioni nei seggi. I social network, naturalmente, hanno documentato ogni tipo di strategia persuasiva 'creativà, come biglietti del cinema gratis a Yalta e tre litri di birra (a voto) a Novosibirsk. C'è chi si è preso anche la briga di sottolineare come a Mosca il comune offrisse navette gratis ai pensionati per andare a votare. Pamfilova, che alla vigilia del voto ha promesso le dimissioni in caso di «fiasco», ha concluso che le elezioni sono da considerarsi «legittime» sebbene non «immacolate» e attende il rapporto dell'Osce atteso per domani. Ma ha già messo le mani avanti: a contare è più il «giudizio degli elettori» che quello degli oltre 800 osservatori sparpagliati ai quattro angoli del Paese e se ci saranno delle «lezioni da trarre» ben venga.
Un osservatore internazionale, contattato dall'Ansa, ha confermato che a Rostov-sul-Don, dove pure sono stati segnalati brogli, in generale le operazioni di voto si sono svolte in modo «corretto» sebbene con qualche sbavatura.
Il Messaggero