Un anno e quattro mesi di carcere, comminati col rito abbreviato, e quindi con una riduzione di un terzo della pena, e quattrocento euro di multa. È questa la condanna...
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Per l'imputato il sostituto procuratore Luca Battinieri, aveva chiesto una condanna a due anni e due mesi di reclusione. Il giudice ha concesso qualche attenuante a Polizzotto, ma non la sospensione condizionale della pena, che dovrà dunque scontare. Durante il processo, il quarantenne ha tentato di giustificarsi, sostenendo di non aver rubato nulla. Secondo la sua versione, infatti, avrebbe preso il pezzo di formaggio dallo scaffale, ma poi sarebbe stato costretto ad uscire dal negozio per chiarire una questione importante con la sua convivente. «Alla cassa, per pagare - così ha raccontato l' imputato - avevo lasciato mio figlio». Una ricostruzione che non ha convinto il giudice, anche alla luce della reazione violenta nei confronti della commessa. Inoltre, secondo la versione degli inquirenti, Polizzotto, una volta scoperto, si sarebbe rifiutato sia di restituire la merce che di pagarla. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero