Belluno, ruba il brasato alla vicina di casa: condannato ad un anno e otto mesi

Belluno, ruba il brasato alla vicina di casa: condannato ad un anno e otto mesi
Ormai lui si serviva in quel congelatore come al supermercato. Un giorno prelevava il coniglio, un altro lo spezzatino. Quando voleva cambiare menù prendeva il brasato....

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Ormai lui si serviva in quel congelatore come al supermercato. Un giorno prelevava il coniglio, un altro lo spezzatino. Quando voleva cambiare menù prendeva il brasato. Carne e vino, tutto gratis, ai danni di una 73enne bellunese di via Meassa, sua vicina di casa. Alla fine però è stato incastrato grazie alle telecamere: il ladro di carne era Francesco Pugliese, 56enne originario di Cotronei, provincia di Crotone.


Ieri in Tribunale a Belluno, l’uomo, che vanta precedenti specifici, è stato condannato a 20 mesi di reclusione dal giudice Antonella Coniglio. I fatti contestati sono avvenuti nel periodo tra febbraio e aprile 2013 a Belluno: nel mirino del ladro la casa di via Meassa al civico 60. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, Pugliese, introducendosi ripetutamente nel garage di pertinenza dell’abitazione della vicina, avrebbe messo a segno i furti di cibo. Avrebbe aperto la porta della rimessa, forzandola con un’apposita chiave atta ad aprire le varie serrature. Si sarebbe così impossessato prelevandoli dal congelatore diversi pezzi di carne di coniglio, per spezzatino, per brasato e per bordo. Avrebbe inoltre rubato 17 bottiglie di vino, una bottiglia di liquore e una grappa. Insomma aveva svuotato completamente la dispensa della vicina, per un bottino, racimolato nelle diverse incursioni, del valore di svariate centinaia di euro. Quando la dona si è accorta degli ammanchi ha denunciato i furti: è da lì che sono partite le indagini con le telecamere, che hanno immortalato il ladro. È finito alla sbarra per furto aggravato dal fatto di aver utilizzato il mezzo fraudolento, ovvero la “chiave” universale con cui apriva la serratura.


Ieri mattina si è celebrato il processo in Tribunale a Belluno. Il difensore, l’avvocato Giorgio Gasperin, aveva ottenuto il rito abbreviato, che consente di godere dello sconto di un terzo della pena. Ha chiesto l’assoluzione, puntando sul fatto che il ladro di fatto non era riconoscibile: i fotogrammi non erano per nulla chiari. Il pm Sandra Rossi invece, ritenendo provate le accuse, ha chiesto al condanna a un anno e 8 mesi e 200 euro di multa. Richiesta accolta dal giudice che, dopo una breve camera di consiglio, ha pronunciato la sua sentenza, le cui motivazioni si conosceranno tra 30 giorni. L’avvocato Gasperin ha già annunciato appello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero