Rosatellum, Toninelli (M5S): «Sarà Parlamento dei nominati dai partiti». Renzi: «Tu hai preso 9 preferenze»

Preferenze e pluricandidature
«Il segretario del Pd, oltre a aver consegnato al Paese una legge palesemente incostituzionale, continua a mentire. I cittadini, infatti, grazie a quest'obbrobrio, non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il segretario del Pd, oltre a aver consegnato al Paese una legge palesemente incostituzionale, continua a mentire. I cittadini, infatti, grazie a quest'obbrobrio, non potranno scegliere un bel nulla perché il Parlamento sarà pieno di nominati, indicati nelle segreterie di partito». È quanto afferma in una nota il deputato M5S, Danilo Toninelli. «Non ci sembra, infatti, che Renzi farà le primarie per scegliere i candidati nei collegi uninominali. Per quanto riguarda le preferenze, inoltre, nella scorsa campagna elettorale io giravo con delle magliette per dire di non votare me ma per i sindaci, ma capisco che, per uno come lui che ha tradito i suoi elettori, pur di rimanere attaccato alla poltrona, queste sono cose che non può capire». «Inoltre, il fatto che un candidato possa prendere più o meno preferenze - conclude l'esponente pentastellato - non giustifica il fatto che siano abolite e che si impedisca agli elettori di scegliere chi mandare a rappresentarlo nelle istituzioni. Ma questo sistema, come la fiducia imposta in entrambe le Camere sulla legge elettorale, ricorda da vicino quello usato ai tempi del fascismo». 


Per il segretario del Pd Matteo Renzi il punto è un altro, e a proposito delle preferenze che nell'ultima discussione sulla legge elettorale il M5S non ha voluto inserire, dice: «Io sono sostenitore o delle preferenze o dell'uninominale secco. La cosa divertente è che in questi giorni sento autorevoli dirigenti del M5S farci la morale sul fatto che mancano le preferenze, quando tal Danilo Toninelli, quando si è candidato con le preferenze, ha preso 9 voti a Crema». E sulle pluricandidature ha aggiunto: «È un aspetto che non mi piace, ma c'era anche prima. Meglio avere una legge che una legge uscita dalla Consulta».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero