Roma, il piano dei presidi nei licei: ronde anti-occupazioni

Da una parte i presidi di Roma che vogliono ora organizzarsi in ronde e chiedere controlli del territorio alle autorità per evitare che un secondo Virgilio deflagri in...

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Da una parte i presidi di Roma che vogliono ora organizzarsi in ronde e chiedere controlli del territorio alle autorità per evitare che un secondo Virgilio deflagri in qualche altra scuola. Dall'altra il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che ieri durante l'incontro per il Patto di corresponsabilità ha invitato i partecipanti (associazioni, presidi, docenti) a «smorzare i toni per ricucire lo strappo di questi giorni». Quale che sia la strada migliore da perseguire per ripristinare un clima diffuso di legalità, i presidi di Roma sono pronti a firmare un protocollo congiunto per chiedere alle autorità più controlli del territorio e per arrivare, nel caso estremo, a tramutarsi loro stessi in sentinelle per evitare altre (e dissenate) occupazioni. «Episodi come quello del Virgilio non si devono ripetere in altri istituti». Il messaggio condiviso tra il direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio, Gildo De Angelis, e una ventina di presidi romani chiamati ieri a rapporto è stato chiaro: «È necessario fare squadra, lavorare insieme per difendere l'istruzione ed evitare che i ragazzi possano occupare altri istituti».


IL PROTOCOLLO
Come si traduce pragmaticamente questa volontà? Sarà redatto un protocollo (un gruppo di dirigenti scolastici si metterà al lavoro già dal prossimo primo dicembre) per arrivare a operare su due fronti: le ronde tra gli istituti da chiedere alle autorità e alle forze dell'ordine ed eventualmente ma solo in extrema ratio da organizzare anche tra il corpo docente e il ripristino di un dialogo con famiglie e con gli studenti attraverso incontri e assemblee.
«Quello che è accaduto al Virgilio confida una preside che ieri ha preso parte all'incontro e che ha chiesto di restare anonima perché la linea dettata dall'Ufficio scolastico regionale è di non parlare con la stampa è gravissimo, noi dirigenti siamo tutti solidali con la preside Carla Alfano e soprattutto consapevoli che bisogna lavorare per ripristinare la normalità anche chiedendo ronde e controlli ciclici alle autorità e impegnandoci noi in prima persona se necessario nella difesa della scuola». Perché il problema delle occupazioni è un aspetto di un dramma più ampio come il consumo delle droghe. «È chiaro conclude la dirigente che se si riesce ad occupare un istituto si dà poi modo ad altre illegalità di diffondersi». La festa organizzate al Virgilio, a base di alcol, spinelli e psicofarmaci, hanno fatto scuola. Episodio estremo di una prassi, tuttavia, se non consolidata quantomeno rodata in molte altre scuole della Capitale.

I CONTROLLI
Ieri i cani antidroga sono stati spediti di fronte all'ingresso del Virgilio come deciso in una riunione congiunta tra polizia e carabinieri. Non hanno trovato nulla e i ragazzi se ne sono anche compiaciuti. Sul gruppo spotted del Virgilio si trovavano commenti del tipo: «Spotto il cane che stamattina mi voleva mandà bevuto (farlo arrestare, ndr) e non ci è riuscito». Per un giorno dunque in via Giulia, spinelli sospesi, ma in altri istituti della Capitale, come raccontano gli studenti, una canna, chi voleva, è riuscito a farsela. Durante la ricreazione o alla fine delle lezioni uscendo da scuola per tornare a casa.

NEL RESTO DI ROMA

I virgilioti in questo sono stati onesti: «Un po' d'erba la puoi rimediare durante l'intervallo, ma succede in tutte le scuole di Roma». Giusto un dato: lo scorso 14 settembre i carabinieri hanno arrestato in flagranza un 16enne con 2,25 grammi di hashish di fronte al liceo classico Tacito. Era pronto a spacciarla ai suoi compagni. «Io non fumo spiega una studentessa del liceo classico Manara però chi vuole un po' d'erba riesce ad alzarla». Stesso copione all'istituto professionale De Amicis (pieno centro di Roma) o al Sandro Pertini alla Borghesiana (periferia est della Capitale). «Alla fine è una questione di volontà spiega uno studente del liceo classico Socrate se vuoi fumare, ti basta conoscere i canali e lo fai a scuola come altrove. Nel primo caso devi stare solo più attento». Succede anche al liceo classico Anco Marzio di Ostia, il primo Municipio di Roma secondo un'indagine del Ceis Don Picchi per consumo di hashish (21,7%) tra i giovani.
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Il Messaggero