Roma, ecco la squadra del M5S: da Frongia a Bergamo, in arrivo 100 nomine

Roma, ecco la squadra del M5S: da Frongia a Bergamo, in arrivo 100 nomine
Dieci caselle da riempire subito, cento nei primi mesi di amministrazione. Per Virginia Raggi non c'è solo il problema della squadra da formare per la rivoluzione...

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Dieci caselle da riempire subito, cento nei primi mesi di amministrazione. Per Virginia Raggi non c'è solo il problema della squadra da formare per la rivoluzione pentastellata in Campidoglio. Domani ci sarà la proclamazione ufficiale dell'elezione a sindaco di Virginia Raggi. Entro tre settimane la formazione della nuova giunta. Alcuni tasselli sono già stati inseriti - Paola Muraro, Rifiuti, Andrea Lo Cicero, Sport, Paolo Berdini, Urbanistica, Luca Bergamo, Cultura -, altri restano sul tavolo, come Alberta Parissi (ex presidente di Confesercenti) al commercio. Altri ancora tornano di attualità: Daniele Frongia, consigliere comunale confermato, dovrebbe dimettersi per occupare il ruolo chiave di capo di gabinetto (con la precedente giunta questo posto valeva un compenso di 73mila euro all'anno); Enrico Stefano vicesindaco (con delega al Patrimonio?); Marcello De Vito? Sembra già di vederlo seduto, sorridente, sullo scranno di presidente del consiglio comunale. Alla mobilità una docente del Politecnico di Torino molto stimata, Cristina Pronello, anche se che potrebbe optare per un posto nella giunta di Chiara Appendino. Al bilancio, l'esperto della Consob Marcello Minenna. Commentano i 5 Stelle: «Vi state attardando nel cercare i nomi della giunta, ma la vera rivoluzione, ma anche le vere difficoltà, le avremo per coprire tutte le nomine».

   
LE SCELTE
Una decina di scelte non possono essere rinviate. Tra le altre: oltre al capo di gabinetto (Frongia), tre vice capo di gabinetto; il portavoce (il papabile è Augusto Rubei che l'ha seguita in campagna elettorale, nella precedente amministrazione questo posto valeva 90mila euro); il segretario generale (bisognerà attingere dall'albo); il direttore generale; il capo della segreteria politica. Ma tra dirigenti e funzionari di Roma Capitale e partecipate vi sono 100 caselle da riempire. Nssuna voracità: semplicemente, giorno dopo giorno, dai capi dipartimento di Roma Capitale ai vertici delle municipalizzate, bisogna mettere mano alla macchina comunale, magari ricorrendo ai bandi pubblici. Tenendo sempre conto che in un Comune travolto da Mafia Capitale se confermi i dirigenti interni ti accusano di non portare il cambiamento; se ti affidi a competenze esterne si alzano i lamenti di chi parla di sprechi.


Molto più complessa la vicenda delle municipalizzate, che non possono restare senza un guida. Prendiamo l'Ama: domani Daniele Fortini, che fu nominato dalla giunta Marino, rimetterà il mandato da presidente. Tenendo conto che Ama non ha neppure un direttore generale (che andrà nominato), sarà urgente prendere una decisione: confermare Fortini (improbabile, nonostante il rapporto di fiducia che lo lega all'assessore Muraro), sostituirlo in tempi rapidi. Il nome più suggestivo è quello di Raphael Rossi, esperto di differenziata. Il contratto del direttore generale di Atac, Marco Rettighieri, scade a febbraio del 2017. Inoltre, il commissario Tronca ha approvato un provvedimento che per le municipalizzate prevede un amministratore unico, senza un cda.

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Il Messaggero