Roma, il gip: «Tulliani ha personalità negativa e predatrice»

Roma, il gip: «Tulliani ha personalità negativa e predatrice»
Per il gip Simonetta D'Alessandro, che ha firmato l'ordinanza d'arresto a suo carico, Giancarlo Tulliani ha una personalità «negativa, profondamente...

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Per il gip Simonetta D'Alessandro, che ha firmato l'ordinanza d'arresto a suo carico, Giancarlo Tulliani ha una personalità «negativa, profondamente arrogante e predatrice». Il cognato di Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, è indagato per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta sui rapporti della famiglia con l'imprenditore Francesco Corallo, il "re delle slot" . Anche a Fini è contestato lo stesso reato. La nuova ordinanza deriva da un approfondimento investigativo dell'inchiesta della pm Barbara Sargenti, che il 13 dicembre ha fatto finire in manette Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, ritenuti capi e membri di un'associazione a delinquere a carattere transnazionale, che avrebbe riciclato tra Italia, Olanda, Santa Lucia, Antille Olandesi, Principato di Monaco i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco online e sulle video-lottery. Il profitto illecito, per la Procura, sarebbe stato usato da Corallo in attività economiche e finanziarie che avrebbero coinvolto anche i Tulliani. «Le peculiari modalità dei reati contestati e lo scenario internazionale in cui si collocano, l'aver approfittato di sostegni politici al più alto livello con assoluta chiarezza, evidenziano elevata preordinazione, capacità gestionale e predisposizione e organzizzazione di mezzi e beni», scrive il gip nella misura di custodia cautelare, che non è stata eseguita perchè Tulliani è residente a Dubai. Per il giudice, «è chiaro che l'indagato conosce i sistemi criminali per occultare il suo agire».


Nel capo d'imputazione si legge che «in concorso tra loro, Gianfranco Fini, d'intesa con Giancarlo ed Elisabetta Tulliani, titolari delle società offshore Printemps Ltd, Timara Ltd e Jayden Holding Ltd, mettevano a disposizione i conti correnti delle citate società per ricevere ingenti somme di denaro da un conto riconducibile a Francesco Corallo, su cui era delegato a operare in qualità di director, Rudolf Baetsen». Per gli inquirenti, in questo modo, avrebbero reso possibile «la realizzazione del segmento finale del flusso di denaro tra Italia, Olanda, Antille Olandesi, Principato di Monaco, Santa Lucia».


Lo scorso 14 febbraio, i militari della Guardia di Finanza dello Scico, hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per 5 milioni di euro nei confronti di Tulliani, del padre Sergio e della sorella Elisabetta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero