Roma, arrestato terrorista spagnolo dell'Eta: era latitante dal 2000

Roma, arrestato terrorista spagnolo dell'Eta: era latitante dal 2000
Agenti dell'antiterrorismo spagnolo in collaborazione con la polizia italiana hanno arrestato a Roma Carlos Garcia Preciados, detto 'Robertò, un membro dell'Eta...

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Agenti dell'antiterrorismo spagnolo in collaborazione con la polizia italiana hanno arrestato a Roma Carlos Garcia Preciados, detto 'Robertò, un membro dell'Eta condannato a 16 anni per terrorismo, latitante dal 2000. L'arrestato, informano fonti del ministero degli interni, era colpito da un ordine internazionale di arresto spiccato nel 2000 dall'Audiencia Nacional e da un successivo ordine di cattura datato 2013, per due condanne rispettivamente a 16 anni di cercere per terrorismo e a 3 anni per appartenenza a banda armata. Al momento dell'arresto, Carlos Garcia Preciados era possesso di documenti falsi, come quelli generalmente contraffatti dall'organizzazione secessionista armata.




Inquadrato nelle strutture clandestine dell'Eta nel 2000, Garcia Preciados era stato arrestato per la prima volta nell'agosto del 1997 ad Andoain, in Guipuzcoa, nei Paesi Baschi, quando militava nell'organizzazione giovanile dell'Eta Jarrai, dopo l'incendio di una succursale bancaria con una bottiglia molotov. Tornato in libertà, era stato arrestato nell'ottobre dello stesso anno con l'accusa di terrorismo e danni. Nel 2000 si era dato alla latitanza.



A quanto reso noto, le indagini sono scattate nel 2013 quando è stata segnalata la possibile presenza del latitante sul territorio nazionale dove poteva aver trovato appoggio da parte delle realtà antagoniste e anarchiche italiane. Le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione in stretto collegamento con gli organi di Polizia spagnoli, hanno interessato diverse province del centro e del nord d'Italia. La Digos lo ha localizzato a Roma e arrestato. Effettuate perquisizioni in stabili che erano nella sua disponibilità. Sequestrati 4 documenti di identità spagnoli falsi, con la foto del latitante e generalità differenti, e materiale informatico che è ora al vaglio degli investigatori allo scopo di ricostruire la rete di complicità di cui si è avvalso durante la sua permanenza in Italia.
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Il Messaggero