Massaggiatrice ruba Rolex a cliente e lo nasconde nella vagina

Christina Lafave
Una massaggiatrice ha rubato il Rolex da 35mila dollari del cliente nascondendo l'orologio nella vagina. Christina Lafave, 25 anni avrebbe commesso il furto mentre stava...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una massaggiatrice ha rubato il Rolex da 35mila dollari del cliente nascondendo l'orologio nella vagina. Christina Lafave, 25 anni avrebbe commesso il furto mentre stava facendo un massaggio da 300 dollari al 66enne Kenneth Herold nell'Hotel Wynn a Las Vegas. I due si erano incontrati nel bar dell'albergo nelle prime ore del mattino ed erano poi finiti nella stanza dell'uomo




«Mi sono spogliato, lei ha iniziato a praticarmi un massaggio, e dopo 30 minuti mi ha chiesto di togliermi l'orologio per poter lavorare sulle braccia - ha lamentato l'uomo – Per qualche minuto il mio Rolex è restato sul pavimento, poi è sparito». L'uomo ha allora chiamato la sicurity dell'Hotel. Gli uomini accorsi, dopo aver perquisito la stanza non hanno trovato nulla. La ragazza ha allora ammesso di aver nascosto l'oggetto nell proprio sesso. Le guardie l'hanno allora condotta in una clinica dove l'orologio è stato recuperato. «La donna appena arrivata in ospedale ha ammesso di fronte al personale dell'ospedale che l'oggetto da estrarre era frutto di un furto, riferisce la polizia».



La massaggiatrice è stata arrestata per il possesso di un oggetto rubato. La cauzione fissata è di 40mila dollari. Secondo l'avvocato della ragazza però l'arresto sarebbe stato compiuto dopo una perquisizione illegale: «La perquisizione corporale è stata compiuta in modo invasivo senza una base legale sufficiente. Per questo motivo presenterò appello prima della discussione in aula prevista per il 15 maggio». Se ritenuta colpevole la donna rischia una pena fino a 20 anni di prigione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero