Importante svolta nelle indagini sull'omicidio in Brasile di Roberto Bardella, il 52enne di Jesolo ucciso ieri da alcuni trafficanti dopo essere finito per sbaglio con la sua...
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Secondo quanto riferito ai media dal commissario Fabio Cardoso, titolare della sezione omicidi della polizia civile, che sta indagando sul caso, Polato, che accompagnava la vittima a bordo di un'altra moto, sarebbe rimasto per due ore nelle mani dei banditi, rinchiuso dentro un'auto nel cui bagagliaio era stato gettato il cadavere di Bardella. I due italiani stavano tornando da una visita al Cristo Redentore e volevano proseguire verso la spiaggia, nella zona sud cittadina, quando un applicativo per cellulari li avrebbe condotti erroneamente fino alla baraccopoli di Morro dos Prazeres, nel quartiere di Santa Teresa, una regione vicina al centro della metropoli molto apprezzata dagli stranieri per la presenza di atelier d'arte, belle case e ristoranti tipici.
Entrati per sbaglio nello slum, si sarebbero trovati davanti all'improvviso un gruppo composto da una dozzina di uomini armati che ha cominciato a sparargli contro. Bardella, che aveva una piccola telecamera sul casco integrale, secondo gli inquirenti potrebbe essere stato scambiato per un poliziotto, anche a causa del vistoso abbigliamento da centauro: il turista è stato raggiunto da due proiettili, uno alla testa e l'altro al braccio, ed è morto immediatamente.
Polato sarebbe invece stato rilasciato in seguito, senza ferimenti, in una strada di accesso alla baraccopoli.
Sposato e padre di Mattia, diciannovenne giocatore di rugby titolare in serie A a San Donà di Piave e già nella nazionale under 18, Bardella da anni amava attraversare pezzi di mondo in sella alla sua moto: sempre, comunque, viaggi pianificati nei minimi dettagli, mai un percorso improvvisato, dall'Africa alle Americhe. Qualche giorno fa, dunque, la nuova avventura in Brasile. Gli amici salutati, con l'impegno di ritrovarsi per gli auguri di Natale, la moglie Claudia Vianello tranquillizzata, l'in bocca al lupo al figlio per gli impegni sportivi, e poi via. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero