Antonio Logli è stato ieri condannato in appello a vent'anni per l'omicidio e la distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa, scomparsa nella notte tra il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE ----> Vent'anni al marito anche in Appello
«Il figlio più grande - spiega la cugina - non crede che il papà possa aver fatto quello di cui è accusato. Si tratta di un ragazzo che ha vissuto una tragedia non indifferente, apparentemente sta bene, ma dentro la casa c'è un'altra donna, un promemoria». La donna allude alla presenza dell'amante di Logli, che si è trasferita in casa poco dopo la scomparsa di Roberta.
I giudici della Corte d'assise d'appello hanno ritenuto valida la ricostruzione dell'accusa secondo cui Logli, la notte in cui scomparve la moglie, fu scoperto al telefono con la sua amante e ne nacque un litigio sfociato poi in un omicidio e nella distruzione del cadavere di lei. Al momento della scomparsa Roberta Ragusa aveva 44 anni. Insieme al marito gestiva una scuola-guida che si trovava adiacente all'abitazione.
Nelle motivazioni della sentenza di condanna di primo grado si legge che «Antonio Logli è un bugiardo e ha reiteratamente e pervicacemente tentato di mistificare la realtà fornendo in più occasioni una versione degli accadimenti non corrispondente al vero e spesso smentita dagli esiti investigativi», «mentendo anche sulla profonda crisi che attraversava da tempo il suo matrimonio».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero