Le alluvioni provocate da fiumi che straripano sono già tra i disastri naturali più comuni e devastanti del globo e per il futuro, complice il riscaldamento del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La necessità di adattarsi, per i ricercatori, sarà maggiore negli Stati Uniti, in parti di India e Africa, in Indonesia e nell'Europa centrale. Più della metà degli Stati Usa deve «almeno raddoppiare i livelli di protezione nei prossimi vent'anni per evitare un drammatico aumento di rischio di inondazioni da fiumi», spiega Sven Willner, autore principale dello studio. I ricercatori citano come prioritari il rafforzamento degli argini, la migliore gestione dei bacini fluviali, un innalzamento degli standard di costruzione, la delocalizzazione degli insediamenti urbani.
Senza questi interventi, rilevano, il numero di persone colpite dal 10% dei peggiori eventi alluvionali è destinato ad aumentare: fino a dieci volte negli Usa (da 0,1 a 1 milione) e fino a 7 volte in Germania (da 0,1 a 0,7 milioni). Altrove andrà anche peggio: le potenziali vittime potrebbero aumentare da 6 a 12 milioni in Sud America, da 25 a 34 milioni in Africa e da 70 a 156 milioni in Asia.
Gli scienziati invitano i governi ad agire per tagliare i gas serra. I rischi calcolati dai modelli matematici per i prossimi 20-30 anni sono infatti legati alle emissioni già in atmosfera. Senza contenere il global warming entro 2 gradi centigradi, soglia indicata dall'accordo sul clima di Parigi, le possibilità di alluvioni in questo secolo aumenteranno al punto che adattarsi non sarà più possibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero